lunedì 21 dicembre 2015

U TOCCU (LEGGASI U TUCCU) IL SUGO DI CARNE ALLA GENOVESE, MA NON SOLO

Quando mi dicono che noi genovesi siamo tirchi , rispondo sempre che non è proprio così: siamo delle persone parsimoniose. Che la cosa è ben diversa.
In una terra angusta, dove le montagne si incontrano immediatamente con il mare, abbiamo dovuto organizzarci e imparare a sfruttare i piccoli spazi. Anche se Genova nei secoli passati era detta la Superba, sopratutto per i suoi commerci marini con tutto il mondo, la sua popolazione, nobili a parte,  rimaneva abbastanza povera e di origini contadine.
E' da qui, che abbiamo imparato a risparmiare, specialmente in cucina, dove, con un pezzo di carne e un po' di pomodoro, si prepara un meraviglioso sugo alla genovese detto U Toccu, che ci fa, sia da primo che da secondo piatto.
La preparazione del Toccu, richiede cura e dedizione, e sopratutto molte ore di cottura. In pratica si fa un arrosto cotto nel pomodoro, con il quale sugo si condiscono le tagliatelle o i ravioli, mentre la carne si mangia per secondo.
Come dicevo richiede dedizione, perché certo, non lo si può mica dimenticare sul fuoco, ma avendone le adeguate attenzioni, vi usciranno un primo e un secondo piatto da leccarvi i baffi.
U Toccu era un piatto tipico natalizio, anche perché la carne, costava molto e non era alla portata di tutti, oggi, dato la sua lunga preparazione, oltre ad essere un piatto per le feste, è diventato anche la classica ricetta della domenica.
Mi ricordo ancora il profumo che si sprigionava nelle scale la domenica mattina, già dalle prime ore: le signore preparavano il soffritto molto presto, per poi servire in tempo i commensali dopo la messa delle 11.
Piccola, ma doverosa precisazione: come ho scritto più volte, le ricette della tradizione, hanno diverse versioni. Questa è quella della mia nonna, alla quale mi ispiro sempre per le ricette genovesi, ma da ricerche che ho effettuato sui vari trattati di cucina di Genova, ho trovato che U Toccu si può preparare sia con l'aggiunta di funghi e pinoli (come faccio io), sia senza.


domenica 20 dicembre 2015

VELLUTATA DI ZUCCA ARROSTO CON MAZZANCOLLE E SPECK

Verrà un giorno in cui riuscirò a dormire almeno fino alle nove? Non dico tanto, un sabato o una domenica...
No, perchè qui, tra lo spignattare e le pulizie varie casalinghe, più lavatrici a non finire, regali, lavoro, assemblee condominiali che mi accingo ad avere... non riesco mai a dormire 8 ore filate per notte.
Arriverà un giorno, lo so... ma non sarà sicuramente durante questo periodo natalizio.
Stasera vi propongo una ricettina per le feste davvero carina.
Una semplice crema di zucca, prima passata in forno, con uno sprint in più: le mazzancolle grigliate assieme allo speck.
Arrostendo la zucca in forno, prima di cuocerla, donerete un sapore diverso alla vellutata, davvero particolare.



Ingredineti per 4 persone:
  • 500 g di zucca mantovana
  • una patata di media grandezza
  • uno scalogno
  • 4 mazzancolle
  • 2 fette di speck
  • 5 rametti di rosmarino 
  • mezzo litro di brodo di verdure
  • olio extravergine d'oliva q.b.
  • sale e pepe nero di mulinello q.b.

Tagliate la zucca a fette longitudinali di circa 5 cm di spessore.
Distendete le fette su una placca da forno leggermente unta, unite i rametti di rosmarino e cuocete tutto in forno per una mezz'oretta a 180°C.
Quando la zucca sarà tenera, estraete la placca dal forno e lasciate intiepidire.
Nel frattempo affettate sottilmente lo scalogno, tagliate la patata a piccoli cubetti e rosolate tutto in una casseruola con 4 cucchiai di olio extravergine d'oliva. 
Eliminate la scorza alla zucca e unite la polpa alla padella con le patate e lo scalogno. Rosolate pochi minuti, quindi unite il brodo caldo.
Lasciate sobbollire tutto per una ventina di minuti a fuoco lento, poi passate con il frullatore ad immersione, così da ottenere una crema densa. Aggiustate di sale e pepe nero.
Dividete a metà le fette di speck e ogni fettina su ogni mazzancolla.
Cuocete le mazzancolle in una padella bollente dove avrete scaldato un filo di olio extravergine d'oliva. Cuocete i crostacei 5 minuti per lato.
Adagiate sul fondo di un piatto la vellutata di zucca den calda, poi completate con una mazzancolla arrotolata nello speck, un filo d'olio a crudo e una spolverata di pepe.




venerdì 18 dicembre 2015

PAGELLO ALLA LIGURE

Preparare il pesce alla ligure è uno dei metodi più sempici al mondo.
Non ci vuole una scienza. 
Questo post avrei anche potuto evitare di metterlo, se non fosse che volevo mostrarvi la bellezza di questo pagello che abbiamo comprato assieme a mia mamma sabato scorso in pescheria.
Tanto che persino la commessa, dopo che ho scelto nel mucchio il mio bel pezzo, mi ha dato dell'occhietto fine. Diciamoci la verità, sul bancone di esposizione, tra i pesci interi di grande pezzatura, non tutti brillavano di freschezza, alcuni avevano anche un giorno di vita.
Ma il pagello che ho scelto io, questo in foto, era davvero fantastico, brillava di luce propria, bello sodo dalle squame compatte. Insomma un bel pesciolino appena pescato.
Ora, per la ricetta non sto a darvi tante dosi, non servirebbe a molto, vi indico solo i passi principali. Il resto viene da se.


Prendete un bel pesce, che sia pagello, orata, branzino, o meglio pesce povero tipo il besugo (occhione in italiano) non importa, e calcolate 250 g a commensale, quindi se a tavola siete in 4, vi occorrerà un pezzo da un chilogrammo.
Eviscerate il pesce, praticando un taglio netto partendo dalla pancia fino su tra la gola. Poi, eliminate tutte le squame: utilizzate la parte del coltello che non taglia e cominciando dalla coda, "fategli il contropelo", le squame verranno via in un baleno.
Sciacquate e asciugate con carta assorbente.
Adagiate il pesce su una placca da forno ben oliata, o foderata con carta apposita, e riempite la cavità della pancia con rosmarino, uno spicchio di aglio, qualche foglia di salvia, capperi (se vi piacciono) e qualche oliva taggiasca.
Completate distribuendo intorno e sopra il pesce a piacere pinoli, olive taggiasche, foglioline di salvia, aghetti di rosmarino e un filo di olio extravergine d'oliva.
Io nel pesce non metto sale, perchè se freschissimo, non ha bisogno di esser salato. Avrà ancora la salsedine naturale del mare.
Infornate a 180°C per circa 20 minuti a chilogrammo. La cottura sarà perfetta quando vedrete che l'occhio diventerà completamente bianco.
Servite caldo condendo con il fondo di cottura e un filo di olio extravergine d'oliva a crudo.




giovedì 17 dicembre 2015

GNOCCHETTI ALLA BORRAGINE, TOTANETTI SALTATI E SALSINA DI POMODORO

Ecco che ho disatteso tutti i miei programmi e buoni propositi per dicembre!
Come avevo predetto! Probabilmente, questo è il vero programma che sono riuscita a rispettare: eludere tutti i miei progetti!
Comunque tornado alla cucina, che è meglio, lasciamo perdere la mia perpetua disorganizzazione, l'altra sera ho preparato a marito questo squisito e un po' diverso primo piatto.
Ora, mentre impastavo gli gnocchi, ero molto perplessa dalla consistenza dell'impasto, mentre li scottavo in acqua bollente ancora di più, quando li ho ripassati in padella nel burro, è stato amore a prima (o quasi) vista. Morale della favola, non spaventatevi se l'impasto degli gnocchi risulta un po' troppo morbido. Si stabilizzerà durante la cottura.
Ammetto che questa preparazione sia un poco difficile e impegnativa, vi ritroverete poi con una marea di padelle di varie dimensioni da lavare, ma potrebbe essere un'idea per la cena della vigilia di Natale. Magari se non siete in troppi attorno al tavolo.


Ingredienti per 4 persone 

Per gli gnocchi:
400 g di borragine (in alternativa spinaci teneri)
300 g di ricotta di pecora
60 g di farina 00
60 g di pecorino grattugiato, non troppo stagionato
un tuorlo d'uovo
noce moscata q.b.
olio extravergine d'oliva q.b.
2 noci di burro
sale e pepe nero di mulinello q.b.

Per la salsa:
800 g di polpa di pomodoro
una cipolla
una foglia di alloro
zucchero q.b.
olio extravergine d'oliva q.b.
sale e pepe nero di mulinello q.b.

1 kg di totani 
prezzemolo q.b.


Pulite le foglie di borragine e lessatele in acqua bollente per pochissimi minuti, scolatele e strizzatele molto bene, così da eliminare l'acqua in eccesso. Tagliatele a listarelle.

Passate al setaccio la ricotta e raccogliete tutto in una ciotola, unite la farina, il tuorlo d'uovo, sale e pepe a piacere, una generosa grattugiata di noce moscata e il pecorino. Mescolate gli ingredienti fino a ottenere un impasto omogeneo. Aggiungete anche le erbette e amalgamate.
Fate riposare l'impasto in frigorifero una mezz'oretta.

Intanto preparate il sugo, soffriggendo a fuoco lento la cipolla tritata in 3 cucchiai di olio extravergine d'oliva. Unite poi la foglia d'alloro e la polpa di pomodoro, correggete di acidità con una puntina di cucchiaino di zucchero. Aggiustate di sale e pepe.
Cuocete il sugo a fuoco lento per una mezz'ora, finché non si sarà completamente ristretto.

Riprendete l'impasto per gli gnocchi, trasferitelo sulla spianatoia ben infarinata e fatene tanti cilindretti, staccatene dei pezzetti e piano piano, passandoli tra le mani, ricavate delle palline leggermente più grosse di una nocciola.
Una volta terminato l'impasto, tuffate gli gnocchi in una pentola ricolma di acqua bollente salata e, appena verranno a galla, scolateli con la schiumarola e distendeteli su di un largo piatto di portata.

Eviscerate i totani, eliminate il dente centrale quindi, lavatele e tagliate a rondelle le teste e dividete a metà i tentacoli.
Trasferiteli in una padella caldissima con un filo di olio extravergine d'oliva, saltateli per una decina di minuti a fuoco vivace, mescolando spesso.

Sciogliete il burro in una larga padella, unite gli gnocchi e dorateli su tutti i lati.

Servite il piatto con sul fondo un poco di salsina di pomodoro, i totani saltati al centro e gli gnocchetti intorno. Completate con una spolverata di pepe e un filo di olio extravergine a crudo.





martedì 8 dicembre 2015

LA BÜTTEGHETTA MAGICA, DOVE TUTTI ABBIAMO SOGNATO AMMIRANDO LE SUE VETRINE

A Bütteghetta Magica, o la bottega dei presepi, chiamatela come volete è un punto di riferimento per tutti i genovesi che amino fare il presepe.



Questo piccolo negozio all'angolo tra Via della Maddalena e Vico Inferiore del Ferro, nel quartiere storico de La Maddalena, risale al 1830 come ci mostrano le lavagnette appese ai cancelli dell'entrata.