Sono arrivata ad una conclusione: penso di essere il peggior incubo dei negozianti al dettaglio.
Quando mi vedono entrare, si maledicono di aver aperto il negozio.
Dovete sapere che io sono una grandissima rompiscatole, nel senso che ti apro delle filippiche sul cibo che acquisto, che neanche la vecchietta più ciarlona di questo mondo si sognerebbe di fare.
Io voglio sapere cosa compro, da dove viene e la sua storia.
Specialmente se non conosco bene il prodotto.
Insomma, ripeto, una scassaballe all'ennesima potenza.
C'e' da dire però, che se mi accorgo che il commerciante è impegnato perchè il negozio è pieno, cerco di limitarmi, anche per evitare l'eventuale linciaggio degli avventori, ma ho piacevolmente notato, che se riesco a intavolare una discussione simpatica, le signore, che come me aspettano di comperare, mi assalgono con consigli culinari strepitosi.
Ma non solo loro, anche il negoziante, se un po' appassionato di gastronomia, mi sgancia delle ricette incredibili.
E quella che vi propongo oggi, viene proprio dal macellaio di Santa Teresa di Gallura, che vendendomi i famosi "pulpeddi", un impasto di coppa e "scarti buoni" di manzo, che ricorda molto la pasta di salame, ottimi per preparare i Chiusoni (qui la ricetta), mi ha gentilmente suggerito questa preparazione che io ho ribattezzato Chili all'italiana, perchè ricorda molto quello che mangiava il famoso Tenente Colombo utilizzando i craker per raccogliere il suo sughetto.