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venerdì 21 luglio 2017

MIRTAMI - SU

Avete presente il tiramisù? Ecco questo è tutt'altra cosa: un dolce al mirto di Sardegna!
Avete presente quando assaggiate un piatto in un ristorante e poi volete subito provare a riprodurlo a casa?
Bene, a me questo capita spesso, come in questo caso, solo che la maggior parte delle volte ci metto due o tre anni, perdo nozione del sapore del piatto gustato e finisco per confezionarne uno nuovo completamente diverso. 
Il Mirtami - sù, a vago ricordo e imitazione del classico tiramisù, è retaggio di una cena lontana in un agriturismo della Gallura: descritto nel menù come un tiramisù al mirto, ne ho voluto deliberatamente cambiare il nome, sia per differenziarmi da quello servitomi al ristorante, che ricordo fosse a base di mascarpone, sia per definirne l'identità. 
Tutti ingredienti tipici sardi, per un fresco dessert adatto a tutte le stagioni. 
Ovviamente, dato che parliamo di un dolce a cucchiaio, potete scegliere se proporlo intero, in una bella teglia dai bordi alti, oppure in monoporzione: le dosi rimarranno comunque uguali, mentre i savoiardi diminuiranno sensibilmente nel caso optaste per la seconda scelta.


mercoledì 21 settembre 2016

TORTA DI MELE E GOCCE DI CIOCCOLATO

Quando combini qualche casino, c'è sempre un rimedio. 
Che poi la soluzione non sia sempre semplice, questo è un altro discorso. 
Tipo l'altro giorno, mentre preparavo questa tortina, ho preso una di quelle cantonate da far cadere le braccia! Ma veramente, mi sono detta -Brava Polla!-, da sola. Anche se sapete che ho utilizzato un linguaggio più scurrile, ma non adatto a un blog di una signora, vi racconto che è successo.
Ho infornato la mia tortina, mettendo sul fondo dello stampo a cerniera un bel foglio di carta oleata, ma, ed ecco la vista più grande, non ho fatto come al solito, bagnando la carta forno perchè rimanga ben adesa al tegame, ho deciso di spalmare direttamente la base con dell'olio e poi adagiarvi sopra il disco antiaderente. 
Bene, dopo 10 minuti esatti di cottura, un fumo puzzolente, grigio e pestilenziale, ha cominciato a invadere tutta la cucina. In poche parole: l'olio è colato fuori dalla cerniera finendo direttamente sul fondo del forno. 
Un errore da principiante, una pecca da tontolona!
Butta via la torta (oramai diventata cancerogena e smontata), spegni il forno e vattene a letto che è meglio. 
La mattina dopo mi sono svegliata, con tutta calma ho pulito il mio puzzolentissimo forno, e ho rifatto la torta: questa volta con le dovute precauzioni. 
Alla fine una sofficissima fetta di profumata dolcezza assieme a un'ottima tazza di English Breakfast Tea TeEsspresso mi hanno rasserenato la giornata!



Ingredienti per 8 persone
uno stampo di 26 cm di diametro

  • 200 g di farina 00
  • 170 g di burro 
  • 3 uova
  • 3 mele renette
  • 100 g di cioccolato fondente extra
  • una bustina di lievito secco per dolci (16 g) 
  • un limone bio
  • un'arancia
  • cannella in polvere q.b.
  • sale q.b. 
per la decorazione 
  • 2 mele renette 
  • zucchero semolato q.b.
  • zucchero a velo q.b.

Sbucciate le mele e tagliatele a fettine sottili. Mano a mano che saranno pronte conservatele in una ciotola dove avrete spremuto il succo dell'arancia. Lasciate la frutta insaporire per una decina di minuti.
Utilizzando un coltello ben affilato, tritate il cioccolato grossolanemente.
In una grossa ciotola, lavorate i tuorli assieme allo zucchero, utilizzate la frusta elettrica alla massima velocità, fino a ottenere un composto spumoso.
Aggiungete il burro fuso, la scorza grattuggiata del limone, un pizzico di sale e la cannella. Mescolate bene.
Ora unite la farina setacciata assieme al lievito, incorporate bene il tutto all'impasto e in ultimo, aggiungete anche le mele e le gocce di cioccolato (lasciandone da parte una bella manciata per la decorazione). Amalgamate gli ingredienti.
A parte in una ciotola, montate a neve gli albumi. Utilizzate due gocce di succo di limone per ottenere albumi montati ben fermi, poi con molta delicatezza, incorporateli all'impasto con le mele.
Versate tutto in una tortiera rivestita di carta da forno.
Ora procedete con la decorazione: pelate e affettate le due mele, solo che questa volta le conserverete nel succo di limone, così che non diventino troppo nere.
Disponete le mele a raggera sulla superficie della torta, cospragete con un poco di zucchero semolato e infine il cioccolato tritato tenuto da parte.
Infornate a 180°C (forno caldo) per 40 - 45 minuti.
Verso fine cottura, controllate se il centro della torta è cotto utilizzando la tecnica dello stecchino: se verrà fuori pulito e asciutto la vostra torta sarà perfettamente cotta, altrimenti, abbassate leggermente la temperatura del forno, così da raggiungere la cottura desiderata.
Sfornate la torta, lasciate raffreddare completamente e decorate con succhero a velo a picere.


venerdì 9 settembre 2016

CROSTATA ALLA VANIGLIA, RICOTTA E FRUTTI DI BOSCO

Oggi, dolcino!!!
E quando marito chiede, moglie risponde e piazza la palla al centro. 
Lo scorso 18 agosto, marito ha comunicato che, per festeggiare il suo genetriaco, avrebbe gradito una crostata di frutta. - Vorrei però una cosa sfiziosa, sai amore, non la classica banale con la frutta mista sopra, magari potresti aggiungere pure un po' di zabaione! - Della serie, non facciamoci mancare proprio nulla.
Richiesta immediatamente stroncata, perchè tra l'accendere il forno, che sappiamo già a metà agosto essere un suicidio annunciato, e preparare lo zabaione, la mia cucina si sarebbe immediatamente trasformata in un girone dell'inferno Dantesco. 
Allora, senza digli nulla, al suo ritorno dal lavoro, gli ho fatto trovare questa leggera crostata: un guscio di frolla aromatizzato alla vaniglia, che racchiude una crema morbida di ricotta di pecora e una pioggia di lamponi, mirtilli e more. 
Nella descrizione ho indicato le dosi per una tortiera tonda di 28 cm di diametro, se invece vi viene lo "sghiribizzo" di preparare un dolce rettangolare, la frolla che avanzerà sarà ottima per confezionare piccoli biscottini da servire con il té.


venerdì 22 luglio 2016

COPPA BIJOUX OVVERO GELATINA AL CAFFE' E CIOCCOLATO CON MOUSE DI RICOTTA ALL'AMARETTO

Ed è agar agar mania! Esatto, perchè da quando l'ho scoperto, o meglio, imparato a dosarlo, non posso farne più a meno per i dolci estivi. 
Questo prodotto, dalle proprietà gelificanti veramente ottime, si trova nei negozi che vendono merci biologiche, oppure nelle erboristerie. 
Oggi, ispirandomi alla tradizionale gelatina al caffè siciliana, ho voluto preparare queste coppette, "ipercaloriche", ma davvero molto buone (momento di autocelebrazione).
Due consistenze: gelatina morbida di caffè e cioccolato sotto e mousse soffice alla ricotta aromatizzata all'amaretto di Saronno. 
Per quanto riguarda nome e presentazione, mi sono ispirata alla famosissima coppa di cioccolato e panna che si trova al super. Insomma una piccola licenza poetica, lasciatemela.

gelatina al caffè e cioccolato

mercoledì 20 luglio 2016

IL TIRAMISU' DI WILMA DE ANGELIS

Ma vi ricordate quando La7 si chiamava ancora TeleMontecarlo e trasmetteva i suoi programmi dal noto Principato oltreconfine?
E sopratutto, ricordate la Wilma De Angelis con i suoi programmi di cucina, dove la cantante insegnava ricette semplici alle casalinghe italiane? Ebbbene, io ero piccola, ma "Sale, Pepe & Fantsia" non posso dimenticarlo!
E ricordo bene mia nonna che, a un certo punto del pomeriggio, accendeva la tv per vedere quella che sarebbe stata una delle trasmissioni antesignana dei moderni cooking show in onda praticamente ovunque.
Una delle ricette di Wilma De Angelis che è entrata nella storia gastronomica della mia famiglia è proprio uno dei classici della cucina italiana: il tiramisù.
Ma attenzione, il tiramisù della signora De Angelis era, ed è, molto particolare: ricotta al posto del mascarpone e biscotti secchi, tipo petit beurre invece dei savoiardi. Molto leggero, ma allo stesso tempo saporito.
Inutile dire che la ricetta precisa è scomparsa col tempo perchè sia io che mia nonna, abbiamo perpetrato la tradizione preparandola "a occhio", però utilizzando sempre le uova a crudo, sopratutto quelle delle sue galline, possibilmente appena "fatte".
Di recente però, leggendo un libro di pasticceria, ho imparato come pastorizzare le uova per preparare il tiramisù, quindi colta l'occasione della collaborazione con Caffè Ottavo, e le sue ottime capsule compatibili Nespresso, mi sono messa di buzzo buono e ho approntato una ricetta con dosi e quantità precise, per condividere con voi questa delizia. 



venerdì 15 luglio 2016

BRIOUATS AUX AMANDES

Tempo fa vi ho raccontato che sono stata a lezione di cucina marocchina.
Oggi sono a proporvi, uno dei tanti piatti che la maestra Ouafae ci ha insegnato durante quell'occasione.
Andiamo sul dolce, molto dolce... quindi, se avete il diabete, lasciate perdere questa ricetta, in caso contrario continuate pure con la lettura. 
I Briouats sono dei fagottini di pasta brik ripieni di mandorle e zucchero, successivamente fritti e in ultimo irrorati di miele caldo e semi di sesamo. Questi dolcetti non opossono mancare sulla tavola della cena di interruzione del digiuno del Ramadan, proprio perchè ricchi di frutta secca che notoriamente da energia. 
La pasta brik è una specie di sottile crepe francese, senza uova, che si trova già confezionata, bella e pronta all'uso nei supermercati più forniti di cibi etnici oppure nelle macellerie hallal. Ouafae ci ha detto che si può anche preparare in casa, ma ci vuole abbastanza agilità e tecnica per creare sfoglie sottilissime e trasparenti, quindi, come primo approccio verso questo nuovo ingrediente, ho preferito utilizzare quella acquistata.
Tradizionalmente, i briouats vengono serviti con il te alla menta marocchino, anch'esso molto zuccherato, e così ho pensato che fosse un'ottima occasione per provare le capsule di TeEspresso Aroma Marrakesh Mint, te verde in foglia, aromatizzato con foglie di menta secca. Una delizia!


mercoledì 13 luglio 2016

PANNA COTTA AL CAFFÉ OTTAVO

Lunedì, ore 13.30, finito il pranzo mi avvicino alla macchinetta per prepararmi un bel caffè.
Sorpresa: la mia mano, rovistando nel barattolone delle capsule, non trova nulla. Caffè finito!
Già in preda al nervosismo da astinenza mi stavo per mettere le scarpe per andare al bar, quando un profetico, quanto mitico corriere mi suona alla porta, e mi consegna un grosso pacco.
Mai collaborazione fu più tanto gradita.
Caffè Ottavo era arrivato alla mia porta!

Per chi non conoscesse questo prodotto, Caffè Ottavo è distribuito da Italytrade Srl, azienda gravinese specializzata nella produzione di capsule compatibili Nespresso® di caffè e te in foglia a marchio Caffè Ottavo e TeEspresso.
E a dire la verità sono molto buone. Spesso mi capita di acquistare al super capsule compatibili di diverse marche, ma mai mi avevano soddisfatto quanto caffè Ottavo. Cremoso, denso come quello del bar.
Caffè Ottavo propone ben 10  miscele differenti, tra le quali,  da vera caffè dipendente, la mia preferita è il FORTISSIMO! Un sapore deciso, strong, in grado di risvegliare anche i più assonnati.
Inoltre ho provato il caffè verde, ora tanto di moda per le sue proprietà benefiche e il basso contenuto di grassi, ma lasciatemi dire che buono è buono, ma lo consiglio di più a che ama il genere "tisana".
La prova decaffeinato, Caffè Ottavo l'ha superata egregiamente, un delizioso aroma fa dimenticare che il caffè che state bevendo è completmente privo di caffeina.
Passiamo ora a TeEspresso, capsule contenenti vere foglie di te, non quei pastrocchi liofilizzati e zuccherati, allietano veramente la giornata.
Earl Grey, Tè Verde, Mint Marrakesh sono solo un esempio delle varie fragranze a disposizione, e per i più esigenti, la collezione Wellness Aromaterapia, dove le foglie di te incontrano i profumi dei fiori e, al solo pensiero, mi vedo già in una spa, avvolta da una comodo accappatoio che sorseggio un Te Aromaterapia con le campane tibetane di sottofondo.
Nel sito di e-commerce troverete come acquistare le Capsule CaffèOttavio e TeEspresso, e se ancora non avete una macchina per preparare il caffè del bar a casa vostra, qui scoprirete che è semplicissimo acquistarla direttamente con un click.

Bene ora cominciamo con la prima ricetta a base di caffè! Una dolcissima panna cotta, dalla texture veramente differente perchè al posto della solita colla di pesce, utilizzo l'agar agar, dalle proprietà gelificanti, semplicemente miracolose!

caffè ottavo


venerdì 10 giugno 2016

DOLCETTI AL CIOCCOLATO E PISTACCHI

Dopo la tempesta esce sempre il sole.
Ed è quello che è successo ieri pomeriggio qui dalle mie parti... Nel giro di pochi minuti, il cielo si è fatto completamente buio, gocce di pioggia grosse come mandarini hanno cominciato a cadere e, in un batter d'occhio, una pioggia monsonica, non scherzo, si è abbattuta sul mio giardino.
Acqua, tuoni, fulmini e grandine. Non vi dico il disastro.
Ora, visto che io sono una grandissima fifona, e odio i temporali, anzi, ne ho veramente il terrore, si chiama brontofobia, non prendetemi in giro, dopo aver chiuso accuratamente tapparelle e finestre ho pensato di distrarmi preparando una dolcetto per la sera. 
Ma una robetta facile, con le cosine che avevo in casa, perchè ovviamente non mi sarei mai azzardata a mettere il naso fuori dall'uscio per comperare qualche ingrediente ...
Il tempo di preprare i dolcetti, sfornarli e farli raffreddare che il tempaccio era passato, permettendomi anche di fare una fotina decente, prima che quel golosone di marito si spazzolasse la metà dei miei quadretti. 


Ingredienti per 6 persone
  • 200 g di cioccolato fondente extra
  • 175 g di burro
  • 2 uova
  • 200 g di zucchero
  • 100 g di pistacchi sgusciati NON salati
  • 125 g di farina 00
  • 40 g di cacao amaro + un poco per decorazione

Spezzettate grossolanamete il cioccolato e tagliate il burro a tocchetti.
Riunite i due ingredienti in una bastardella di acciaio e fate fondere tutto a bagnomaria. Lasciate intiepidire.
Nel frattempo, montate lungamente le uova intere e lo zucchero con le fruste elettriche. Dovrete ottenere una cremina bella chiara e spumosa.
Aggiungete la farina setacciata assieme ai 40 g di cacao amaro e mescolate bene.
Tritate 80 g di pistacchi grossolanamente e uniteli al composto.
Infine versate a filo il cioccolato fuso insieme al burro e incorporate bene.
Foderate di carta oleata umida uno stampo da forno di 20x20 cm, quindi versatevi l'impasto, livellatelo bene e infornate a 160°C per 35 minuti.
Tracorso il tempo, sfornate la teglia e lasciate raffreddare completamente il dolce.
Sformate la torta, posatela su di un tagliare e, dopo aver rifilato leggermente i bordi, con un coltello affilato, dividetela in quadretti di 2-3 cm di lato.
Servite spolverizzando i dolcetti con il cacao e decorando con i pistacchi rimanenti tritati.

mercoledì 9 marzo 2016

I QUARESIMALI: I CANESTRELLETTI

Poi, incuriosita, ho voluto provarli, però ho cominciato dai più semplici, i canestrelletti, a forma di ciambella, decorati con tanti confettini colorati.


Questa è una mia versione, ma mi spiego meglio.
Essendo biscottini adatti per il consumo quaresimale, non devono contenere nessun grasso animale e infatti quelli prodotti nelle pasticcerie genovesi ne sono privi, ma, a meno che in casa non abbiate una raffinatrice, per estrarre al meglio l'olio delle mandorle o una torroniera per cuocere il marzapane (cosa abbastanza improbabile), la soluzione più semplice è quella di utilizzare un poco di albume d'uovo per legare tutti gli ingredienti.
Per la ricetta mi sono ispirata a quella di Padre Delle Piane, del libricino "la Cucina di Strettissimo Magro" che testualmente recita:

Capo XXVII -Dolci-

Par. 10

467. Prendete un chilogramma di mandorle, dipellatele, e pestatele in mortaio sicchè vengano una pasta. Prendete poscia 675 grammi di zucchero in polvere, e amalgamatelo con questa pasta. Aggiungetevi due cucchiai d'acqua di fiori d'arancio, 30 grammi di fior di farina; e formatene le ciambelle che metterete in forno. Quando avranno preso un leggiero color di oro, levatele, bagnatele leggermete sulla superficie di sciroppo e spargetevi sopra semenzina confettata a diversi colori.

Altra soluzione per evitare l'uso dell'albume è quella di pestare le mandorle in un mortaio. Sinceramente mi sembra una fatica inutile. A voi la scelta.
Ovviamente ho ridotto di molto le dosi, altrimenti in casa avremmo mangiato quaresimali fino a dopo la Pasqua, ma sappiate che questi dolcetti, debitamente chiusi in un barattolo ermetico, durano fino a una settimana.
Ho volutamente utilizzato una farina di mandorle di ottima qualità per semplificare i passaggi, ma sappiate che nulla vi vieta di utilizzare le stesse dosi di mandorle intere e zucchero, quindi tritare tutto con il mixer.
Un'ultima e importante informazione: l'acqua di fiori d'arancio. Prediligete quella di buona qualità che si trova in drogheria, magari un po' più cara rispetto alle boccette reperibili al super, con la quale, però, non ha nulla da spartire in termini di sapore.


Ingredienti per circa 30 canestrelletti
  • 250 g di farina di mandorle 
  • 160 g di zucchero a velo
  • 5 cucchiai di acqua di fiori d'arancio di buona qualità
  • un albume
  • zucchero a velo per la spianatoia
Per la decorazione
  • mompariglia a volontà
  • 40 g di acqua
  • 60 g di zucchero 
  • 2 cucchiai di acqua di fiori d'arancio

In una ciotola, mescolate la farina di mandorle assieme allo zucchero a velo, unite poi l'acqua di fiori d'arancio, e piano piano tanto albume quanto basta per ottenere una pasta morbida e ben compatta.
Infarinate la spianatoia con lo zucchero a velo e strappate dalla pasta dei pezzi grossi come un pugno.
Tirate la pasta come per fare gli gnocchi: create dei cilindretti lunghi 20 cm e spessi circa  7-8 millimetri.
Tagliate i cilindretti in 4 parti da 5 cm l'una, quindi unite le estremità di ogni segmento in modo da formare una ciambellina.
Mano a mano che formate i vostri canestrelletti, adagiateli su di una placca coperta di carta da forno.
Infornate a 160°C, forno caldo, per 10-13 minuti.
Appena vedete che i biscottini cominciano a colorire leggermente, estraeteli dal forno, anche se ancora molli, e lasciateli raffreddare: la loro cottura e asciugatura continuerà anche fuori dal forno.
Nel frattempo preparate lo sciroppo versando lo zucchero, l'acqua e l'acqua di fiori d'arancio in una piccola casseruola. Portate a bollore, su fuoco basso, mescolando spesso. Cuocete fino a quando vedrete che la consistenza sarà diventata morbida e vischiosa.
Facendo attenzione a non bruciarvi, spennellate la superficie dei canestrellini con lo sciroppo e immergeteli immediatamente nella mompariglia.
Fate asciugare all'aria per un'oretta, quindi conservateli in un barattolo a chiusura ermetica.

domenica 6 marzo 2016

PERE COTTE AL VINO BIANCO, ZAFFERANO E CARDAMOMO

Direttamente da uno dei miei acquisti natalizi, il libro di cucina Jerusalem, oggi vi propongo una ricetta dolce.
Che le pere cotte siano una prelibatezza, penso non sfugga a nessuno. Io solitamente le cuocio in forno, con il vino rosso, ma dopo aver letto questa ricetta, dai sapori decisamente orientaleggianti, non ho potuto far a meno di provarla.
Sul libro diceva di pelare le pere, sinceramente, a me piace pure la buccia, e non l'ho voluta levare, magari l'effetto ottico non sarà dei migliori, ma per quanto riguarda il gusto nulla ha da togliere, anzi la buccia è fonte di vitamine in più.



Ingredienti per 4 persone
  • 4 pere Kaiser sode
  • 500 ml di vino bianco secco (magari non usate proprio quello del cartone)
  • 150 g di zucchero
  • 15 semi di cardamomo
  • un cucchiaino di pistilli di zafferano 
  • acqua q.b.

Lavate le pere.
In una pentola dai bordi alti, scaldate il vino assieme allo zucchero, lo zafferano e i semi di cardamomo leggermente pestati con la punta del coltello.
Portate a bollore, mescolando ogni tanto così che lo zucchero si sciolga completamente.
Ora adagiate le pere nella pentola, aggiungete tanta acqua quanto basta per coprirle a filo, quindi chiudete la pentola con un foglio di carta da forno.
Lasciate cuocere almeno 20 minuti a fuoco basso.
Quando le pere saranno cotte, ossia nel momento in cui infilando una forchetta nella polpa non incontretà resistenza, togliete la frutta dalla pentola, eliminate il foglio di carta da forno e, a fuoco vivo, fate ridurre a circa un terzo l'acqua di cottura.
Servite le pere fredde accompagnandole con il sughetto ristretto.

domenica 6 dicembre 2015

TANTE STELLE PER UNA CROSTATA NATALIZIA

Penso che a fare una crostata di marmellata, siamo quasi tutti capaci a farla, quindi non mi dilungherò molto nella sua spiegazione.
Rimane però uno di quei dolci che riscaldano sempre l'anima. Io la preparo spesso, perché uno dei dolci preferiti da marito e, ha il vantaggio di conservarsi qualche giorno, quindi la colazione per lui è assicurata.
Poi l'altro giorno, guardando Pinterest, ho avuto un input per preparare questa versione natalizia. Molto semplice. 
Niente di trascendentale, ma mi è sembrata un'idea carina.
Due cose fondamentali, mi raccomando: pasta frolla fatta in casa e marmellata di ottima
qualità e ben densa!



Ingredienti per una teglia da 24 cm
  • pasta frolla
  • marmellata secondo i propri gusti, magari non troppo dolce
  • zucchero a velo
Stendete metà della pasta frolla in un disco dello spessore di mezzo centimetro, quindi rivestite una teglia adatta alle crostate.
Stendete uno strato sottile di marmellata sul fondo della pasta frolla.
Stendete la rimanente pasta, sempre di mezzo centimetro di spessore, quindi con un taglia biscotti, ricavate abbastanza stelle per coprire l'intera crostata. Sovrapponetele leggermente una all'altra, cercando di non uscire con le punte dai bordi.
Infornate a 180°C per 25-30 minuti, fino a quando la crostata comincerà a colorirsi leggermente in superficie.
Lasciate raffreddare e servite con una spolverata di zucchero a velo.

lunedì 17 agosto 2015

PANARELLINA (O QUASI)


A Genova esiste la pasticceria Panarello che, oltre ai prodotti che troviamo anche al supermercato, sforna una tortina davvero gustosa denominata Panarellina, dal nome della pasticceria appunto.
Io non spaccio la ricetta che descrivo in seguito come quella vera, o esatta, anche perche' penso che la pasticceria mi querelerebbe subito, dato che e' un segreto costudito da generazioni. 
Ma questa mi e' stata fornita da una mia amica, la Susy, che quando sforna un dolcetto, insomma c'e' da leccarsi i baffi. Ovviamente, come il mio solito ho voluto modificarla un poco.
E si avvicina quasi all'originale.
N.B. Fate molta attenzione alla cottura, dopo circa 20 minuti dovrebbe essere pronta, altrimenti, lasciatela ancora un poco in forno, ma non troppo perchè l'interno tende ad asciugare velocemente e la crosticina esterna, tende a bruciare velocemente.

TORTA PANARELLINA

Ingredienti per una teglia di 24 cm di diametro
  • 200 g di burro a temperatura ambiente
  • 180 g di zucchero semolato
  • 90 g di farina di mandorle
  • 60 g di farina 00
  • 30 g di fecola di patate
  • 4 uova
  • 8 g di lievito in polvere per dolci (1/2 bustina circa)
  • un flaconcino di essenza di mandorle o un bicchierino di amaretto di Saronno
  • zucchero a velo per decorare
Riscaldate il forno a 180°C.
Lavorate il burro morbido a spuma assieme allo zucchero fino a ottenere una crema. Aiutatevi con le fruste elettriche.
Separate i tuorli dagli albumi, e incorporate i primi, uno alla volta, nella crema di burro.
Aggiungete la farina di mandorle, mescolate bene, poi la fecola, infine, un po' alla volta il lievito e la farina setacciati insieme.
Unite l'essenza di mandorle e montate a neve ben ferma i bianchi tenuti da parte.
Incorporateli molto delicatamente all'impasto e trasferite tutto in una tortiera imburrata e infarinata.
Livellate e infornate a 180°C per 20 minuti. Controllate con uno stecchino se l'interno e' cotto, altrimenti, lasciate cuocere, al massimo, ancora per 10 minuti. 
Servite con una spolverata di zucchero a velo.

Nella pasticceria Panarello viene anche venduta ripiena di buonissimo zabaione, o piu' semplicemente di crema al cioccolato.

domenica 9 agosto 2015

BAKLAVA PISTACCHIO E CARDAMOMO

La baklava è un dolce, probabilmente di origine turca, a base di zucchero, pasta fillo e frutta secca.
Diffuso in tutto il mondo a predominazione ottomana, e nei territori arabi, il suo contenuto varia a secondo del paese in cui lo si gusta.
In turchia piace farlo con i pistacchi, i greci mettono le noci, gli arabi gli anacardi o altri tipi di frutta secca, infine i persani amano prepararlo con mandorle e pistacchi.
Ed e' da questa ricetta che sono partita che preparare la mia personale baklava.
Mandorle, pistacchio e cardamomo, il tutto avvolto nella pasta fillo. Che, badate bene, non ho fatto in casa, il banco frigo del supermercato mi e' stato molto d'aiuto.
Un consiglio, non preparate una baklava molto grossa, ne basta un pezzetto a persona, altrimenti, si rischia di finire al pronto soccorso per iperglicemia! E' un dolce molto goloso, come le ciliegie un pezzo tira l'altro, purtroppo, il suo contenuto glicemico e colesterolico è davvero alto.


Ingredienti per 4-6 persone
una teglia rettangolare di 10x20 cm

  • 200 g di mandorle
  • 70 g di pistacchi spellati
  • 70 g di zucchero semolato
  • la scorza grattugiata di un limone bio
  • 5 semi di cardamomo verde
  • cannella in polvere q.b.
  • 100 g di burro
  • una confezione di pasta fillo (120 g, 4 grandi fogli)
  • 150 ml di acqua
  • 220 g di zucchero
  • un cucchiaio di succo di limone

Tritate le mandorle e i pistacchi assieme allo zucchero cosi' da ottenere una farina fine.
Aprite le capsule del cardamomo e estraete tutti i semi, metteteli in un mortaio e pestateli finemente.
Raccogliete in una ciotola la frutta secca tritata, la scorza di limone grattugiata, il cardamomo pestato, un pizzico di cannella, e amalgamate bene gli ingredienti.
Conservate da parte.
Sciogliete il burro in una pentolino, senza farlo friggere, quindi prendete una teglia da forno e spennellatene completamente bordi e fondo di burro fuso.
Coprite la teglia con un foglio di pasta fillo, lasciatene fuoriuscire un poco da tutti i bordi.
Spennellate la pasta con il burro e continuate cosi' alternando sfoglie e burro fino a raggiungere il numero di 4 strati.
Versate il composto a base di mandorle e cardamomo sulla pasta fillo, quindi livellatelo bene, senza schiacciarlo troppo.
Ora riprendete la pasta fillo avanzata e chiudete la baklava, adagiando sulla frutta secca la pasta e alternando altri 4 strati con burro fuso. Terminate chiudendo l'ultimo foglio di pasta sigillando tutto con la la pasta che traborda dai lati della teglia.
Spennellate abbondantemente la superficie con il burro fuso.
Aiutandovi con un coltello molto affilato praticate dei tagli diagonali sugli strati superiori della pasta.
Infornate a 180°C, forno molto caldo, per 20 minuti circa, o comunque finchè la pasta risulterà dorata.
Intanto, preparate uno sciroppo versando l'acqua, lo zucchero e il succo di limone in un pentolino. Cuocete tutto a fuoco lento per una ventina di minuti, ossia uando il liquido comincerà ad addensarsi. Mescolate spesso.
Appena pronta la baklava, sfornatela e versatevi sopra lo sciroppo caldo, avendo cura che entri bene nelle incisioni praticate in precedenza.
Fate raffreddare completamente.Tagliate a pezzi seguendo le incisioni e servite.
Ancora più buona il giorno dopo e si conserva tranquillamente per 5-6 giorni.

domenica 28 giugno 2015

TORTA BANANA E SEMI DI PAPAVERO

Ho deciso di riprendere la Sweet Sunday!

Ma per salvaguardare la "linea" ripresa, mi limiterò a cucinare dolci solo ed esclusivamente una volta al mese, massimo due, dai..
Il problema e' che sui dolci io non mi so assolutamente limitare, non ne mangio una sola fetta, quindi: a voi la semplice soluzione.
Oggi vi propongo una torta la cui ricetta e' trita e ritrita: la torta 7 vasetti. Che non e' una delle novità di questo mondo. Leggo siti e blog che si promuovono inventori di questa "formula magica" per non utilizzare la bilancia. Sapete che vi dico: LA TORTA ALLO YOGURT (come la chiamavo io) ESISTE GIA' DALL'ALBA DEI TEMPI. UNA RICETTA CHE SI SCAMBIAVANO LE MAMME QUANDO IO ERO ALL'ASILO! (e anche se sono relativamente giovane, internet non esisteva ancora!).
Io l'ho utilizzata come base, infatti questa e' una torta 7 vasetti e 1/2, più un'altra variante.
Preparala mi ha ricordato l'infanzia, quando mia mamma (che non e' un genio a preparare dolci, ma fa degli zucchini ripieni impareggiabili!) me la preparava la domenica.


Ingredienti per uno stampo da 24 cm

  • 1 vasetto di yogurt (125 g)
  • 2 banane molto mature
  • 2 vasetti di zucchero di canna
  • 2 uova intere
  • 1 vasetto di olio di semi (girasole)
  • 1/2 vasetto di semi di papavero
  • 3 vasetti di farina 00
  • una bustina di lievito per dolci
  • una bustina di vanillina
  • 1/2 vasetto di semi di papavero
In una capiente ciotola mettete le banane a pezzetti e riducetene la polpa a purea.
Unite le uova, lo yogurt, lo zucchero e cominciate a sbattere con le fruste elettrica dapprima a bassa velocità, poi aumentate gradualmente fino a ottenere un composto omogeneo e leggermente montato.
Aggiungete a filo l'olio di semi, poi i semi di papavero: mescolate bene cosi' da amalgamare il tutto.
In ultimo incorporate la farina setacciata assieme al lievito e alla vanillina.
Trasferite in una teglia leggermente imburrata e infarinata, o piu' semplicemente ricoperta di carta oleata e infornate a 180°C per 30 minuti.
Sfornate e servite fredda.



giovedì 25 giugno 2015

CILIEGIE SOTTO SPIRITO

C’è un detto a Genova secondo il quale dal 24 di giugno, festa del patrono della città, San Giovanni Battista, non si debbano più mangiare ciliegie perché la rugiada di questa notte fa venire il “Giuanin” ossia il verme ai frutti.
E in effetti, fino a poco tempo fa, dai banchi dei Besagnini (fruttivendoli in genovese) si faceva fatica a trovare questi preziosi frutti dopo la festa di San Giovanni Battista. Ora, beh, con la grande distribuzione, le cose sono un po’ cambiate!
In vista di questo giorno, e volendo ritrovarmi una cosina buona da gustare a Natale, ho raccolto le ultime ciliegie dal mio albero e le ho messe sotto spirito.
Una semplicissima ricetta, a prova di bambino, che vi ritroverete piu’ avanti, se avrete la pazienza di attendere almeno due mesetti!




Ingredienti per 3 vasetti da 500 ml (circa)
1 kg di ciliegie mature e sane
200 g di zucchero semolato
3 stecche di cannella
3 frutti di anice stellato
qualche chiodo di garofano
750 ml di alcol puro a 90°

Eliminate il picciolo alle ciliegie, quindi distendetele su dei canovacci puliti e lasciatele asciugare bene all'ombra per circa un pomeriggio.
Alla sera, suddividete i frutti nei barattoli, pressandoli delicatamente, riempendoli a meta', quindi aggiungete lo zucchero, dividendolo nuovamente nei tre vasi e infine completate con le ciliege.
Man mano che completate ricordatevi di aggiungere in ogni vaso: una stecca di cannella, un frutto di anice stellato e qualche chiodo di garofano.
Infine versate l'alcol fino a coprire completamente i frutti.
Attendete una notte, lasciando i vasi aperti, coperti da uno strofinaccio, cosi' che tutta l'aria esca e l'alcol si assesti bene. Eventualmente colmate ancora con un poco di spirito.
Chiudete ermeticamente e conservate in un luogo buio per almeno duemesi prima di consumare!



martedì 23 dicembre 2014

BISCOTTI GINGERBREAD PER L'ALBERO, ma non solo

Non che siano esclusivamente da appendere, sono ottimi anche da mangiare o per creare carini segnaposti per la tavola natalizia.
Quindi se siete ancora in dubbio su come decorare la vostra tavola per le feste, ecco una piccola idea, davvero a basso prezzo.
La ricetta e' mede in America, dove questi biscotti impazzano durante Christmas Time, e ne viene da uno stupendo giornale, acquistato a New York, tutto sui biscotti, quindi, altro lavoraccio per convertire tutto in grammi dalle maledette cups!


mercoledì 17 dicembre 2014

CAKE ALLE MELE E NOCI PECAN

Directly from Magnolia Bakery Cookbook...
Ovviamente non potevo farmi sfuggire l'occasione di avere questo libro del tempio newyorchese del cupcakes,dove Carrie e Miranda di Sex&theCity si gustano un dolcetto sulla panchina davanti al famoso negozio del Greenwich, disquisendo sulle avventure amorose tra un Big e un Aiden ... ma questo lo potete solo sapere se siete sfegatati fan della serie come me...
Comunque, ho riadattato alle dosi europee questa ricetta, che tra cup e oz, c'e' da diventare matti, e ho aggiunto qualche spezia in piu' e la farina di farro. L'originale prevede le noci di Pecan, ma, non essendo molto facili da reperire dalle nostre parti questa tipologia di frutto secco, anche con le noci di Sorrento il dolce non viene male (collaudato al 100%).
Con le dosi di questa ricetta di prepara un bel dolce nello stampo a cassetta classico, qui ho fatto anche dei piccoli tortini, perche' avendo utilizzato uno stampo stretto e lungo mi era avanzato dell'impasto. Nulla di male, basta solo diminuire il tempo di cottura a circa 30 minuti.
In ultimo, direi che sia un ottimo regalino homemade, per i vostri amici!

Stampo in cartone di Ikea
Printable Handmade da Fleecefun.com

sabato 6 dicembre 2014

PANETTONCINI AL FARRO

Stanchi del solito panettone? 
Non vi piacciono canditi e uvetta?
 Siete stufi del gusto del conservante che invade il palato quando si addenta una fetta di panettone comperato? 
Bene, se avete un poco di pazienza, potete prepararvelo da voi in casa. 
La farina di farro, rende l'impasto leggero e morbido, mentre il burro, beh quello, come al solito, rende tutto piu' soffice e goloso.
La preparazione non e' semplice, ma neanche complicata. Ho trovato questa ricetta su un Sale&Pepe di qualche anno fa, poi ovviamente l'ho un poco modificata, come al mio solito. 
I pirottini di carta che ho usato sono piccolini, delle classiche misure del muffin, solo un po' piu' alti, ma nulla impedisce di sbizzarrire la vostra fantasia.




giovedì 20 novembre 2014

BISCOTTI AL BURRO E MARMELLATA

Io non ho mai trovato ricette per biscotti senza burro, e, scusate se mi permetto, ma come dice Julie Powel nel film Julie&Julia, "Il burro non e' mai abbastanza". E chissenefrega del colesterolo, aggiungo io...
Comunque, una particolarità questi biscottini la posseggono, non hanno uova, quindi, se siete intolleranti, sono fatti apposta per voi.
Sono perfetti come regalino homemade per le feste. Si fanno abbastanza velocemente, e, chiusi in una bella scatola di latta, una settimana vi durano.


giovedì 13 novembre 2014

PANDOLCE BASSO GENOVESE

Oggi voglio dividere con voi una cosina di cui vado fiera! Finalmente dopo tnti anni sono riuscita a trovare una miscela decente per questa golosita' tipica genovese di Natale. 
Il mio bambino l'ho coccolato in cottura e sono riuscita a non farlo diventare un sasso, di quelli che lanci contro il muro e rimbalzano.
E' una tradizione natalizia, il pandolce, U PANDÚÇE, si prepara in due maniere, alto o basso. Il primo, di più difficile esecuzione, a lenta lievitazione naturale e' risalente a epoca medioevale, il secondo, piu' basso e schiacciato risale al 1800 e prevede l'uso del lievito chimico per dolci.
Nella ricetta indico il cedro e l'arancia canditi come ingredienti, ma se non sono di vostro gradimento, di posso sostituire con lo stesso peso di uvetta e qualche pinolo uin piu', se invece non amate il sapore dei semi di finocchio, potete anche ometterli.
L'importante, nonostante le dicerie che a Genova siamo di braccino corto, e' non risparmiare su uvetta pinoli e canditi.


Tovaglioli, nastro e stoffa Ikea Natale 2014