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venerdì 15 luglio 2016

BRIOUATS AUX AMANDES

Tempo fa vi ho raccontato che sono stata a lezione di cucina marocchina.
Oggi sono a proporvi, uno dei tanti piatti che la maestra Ouafae ci ha insegnato durante quell'occasione.
Andiamo sul dolce, molto dolce... quindi, se avete il diabete, lasciate perdere questa ricetta, in caso contrario continuate pure con la lettura. 
I Briouats sono dei fagottini di pasta brik ripieni di mandorle e zucchero, successivamente fritti e in ultimo irrorati di miele caldo e semi di sesamo. Questi dolcetti non opossono mancare sulla tavola della cena di interruzione del digiuno del Ramadan, proprio perchè ricchi di frutta secca che notoriamente da energia. 
La pasta brik è una specie di sottile crepe francese, senza uova, che si trova già confezionata, bella e pronta all'uso nei supermercati più forniti di cibi etnici oppure nelle macellerie hallal. Ouafae ci ha detto che si può anche preparare in casa, ma ci vuole abbastanza agilità e tecnica per creare sfoglie sottilissime e trasparenti, quindi, come primo approccio verso questo nuovo ingrediente, ho preferito utilizzare quella acquistata.
Tradizionalmente, i briouats vengono serviti con il te alla menta marocchino, anch'esso molto zuccherato, e così ho pensato che fosse un'ottima occasione per provare le capsule di TeEspresso Aroma Marrakesh Mint, te verde in foglia, aromatizzato con foglie di menta secca. Una delizia!


mercoledì 15 giugno 2016

TAJINE DI POLLO, PRUGNE E MANDORLE

Oggi vi parlo di un piatto della cucina marocchina. 
Chi mi segue, sa già della mia passione per la cucina medio-orientale e nord africana, e proprio per questo motivo, qualche giorno fa, sono andata a "scuola di cucina" da Ouafae. 
Ouafae, in una sera ci ha preparato due deliziosi piatti della sua terra, quelli più classici: il cous cous e la tajine.
In questo post, vi illustro come preparare una deliziosa tajine a base di pollo, prugne e mandorle.
Per il cous cous, mi riservo di un po' di tempo. Quello vero, con la semola non precotta per intenderci, ha bisogno di una lunga preparazione, che sinceramente in questo momento non ho molta voglia di intraprendere, ma, puo' essere che in futuro...
Ritornando al nostro pollo, come prima cosa, Ouafae, ha specificato, che non avendo tutti la tajine a casa, lo si può anche preparare in casseruola, senza alcun problema, l'importante è mantere gli ingredienti pricipali e sopratutto abbondare con le spezie. 
Qui oggi utilizziamo il pollo, ma per dovere di cronaca, tengo a precisare che tutti i tipi  e i tagli di carne, maiale a parte, non dovrei neanche dirlo, sono perfetti per questa ricetta, quindi a voi la scelta!
Il corso di cucina era uno di quelli che a me piace di più: impara e mangia, quindi dopo aver visto Ouafae che spiegava e cucinava, ci siamo anche spazzolati il resto.
Ora, visto che oltre al pollo, si mangiava anche il cous cous, la nostra maestra ha optato per cucinare solo i fusi di pollo, io, ho voluto tramutare questo delizioso piatto, in portata unica e ho utilizzato le cosce intere del pollo. Anche qui, in base alle vostre esigenze, dovete valutare il taglio della carne. In poche parole, se servite la tajine come secondo, vi conviene cucinare solo i fusi e contarne uno a testa, altrimenti, continuate come spiego nell'elenco degli ingredienti.


cucina marocchina ricette

Ingredienti per 4 persone
  • 4 cosce di pollo intere
  • 3 cipolle bianche grandi
  • un cucchiaio di curcuma in polvere
  • un cucchiaio di  zenzero in polvere
  • 2 rametti di prezzemolo
  • uno spicchio di aglio
  • un centimetro di stecca di cannella intera
  • un cucchiaio raso di cannella in polvere
  • 15 prugne secche denocciolate
  • un cucchiaio raso di zucchero semolato
  • 80 g di mandorle pelate e tostate
  • olio extravergine d'oliva q.b.
  • sale e pepe nero di mulinello q.b.

Dal vostro macellaio fatevi tagliate le cosce di pollo in modo da ottenere il fuso diviso a parte e la sovracoscia separata a metà.
Lavate e asciugate con carta assorbente le cosce di pollo.
Mettete in una ciotola grande la curcuma, lo zenzero, lo spicchio di aglio spremuto con l'apposito attrezzo e un cucchiaio di olio extra vergine d'oliva.  Mescolate tutti gli ingredienti così da creare una salsina da utilizzare come marinata, quindi unite i pezzi di pollo e, con le mani, ma avendo l'accortezza di utilizzare i guanti, altrimenti la curcuma colorerà irremediabilmete le vostre unghie, spalmate completamete la pelle del pollo con la marinata.
Coprite la ciotola e fate riposare almeno un'ora in un luogo fresco.
Intanto preparate le prugne. 
Mettete un pentolino pieno a metà d'acqua sul fuoco, appena bolle, tuffatevi le prugne secche e fatele cuocere una decina di minuti. Poi lasciate raffreddare la frutta nell'acqua di cottura.
Successivamente, scolatele e "cambiategli l'acqua", ossia rimettete le prugne in acqua pulita a temperatura ambiente e lasciatele ancora una decina di minuti a riposare.
In ultimo, scolate le prugne e versatele in un pentolino con 1/2 bicchiere d'acqua, lo zucchero e un cucchaino di cannella. Trasferite tutto sul fornello e, a fuoco medio, lasciate andare finchè tutto il liquido sarà assorbito.
Tostate le mandorle in un padellino senza alcun grasso.
Ora dedichiamoci alla preparazione della tajine di pollo.
Pelate e tagliate a metà le cipolle e affettatele a lamelle non troppo sottili.
Versate nella tajine 2 cucchiai d'olio extravergine d'oliva e quando sarà caldo, rosolatevi le cipolle per circa 5 minuti.
Unite poi il pollo, con tutta la sua marinata, i rametti di prezzemolo interi, il pezzetto di stecca di cannella e rosolate nuovamente tutti gli ingredienti così da farli insaporire bene.
Ora abbassate il fornello, aggiungete tanta acqua fino a coprire il pollo a metà e chiudete la tajine.
Proseguite la cottura a fuoco molto lento per circa due ore. 
Di tanto in tanto, date una bella rimescolata perchè il fondo non attacchi.
Trascorso il tempo, vedrete che le cipolle si saranno disfatte creando una salsina cremosa.
Servite la tajine distribuendo nei piatti un poco di salsa di cipolle, i pezzi di pollo e completate con qualche prugna e una manciata di mandorle tostate.



mercoledì 9 marzo 2016

I QUARESIMALI: I CANESTRELLETTI

Poi, incuriosita, ho voluto provarli, però ho cominciato dai più semplici, i canestrelletti, a forma di ciambella, decorati con tanti confettini colorati.


Questa è una mia versione, ma mi spiego meglio.
Essendo biscottini adatti per il consumo quaresimale, non devono contenere nessun grasso animale e infatti quelli prodotti nelle pasticcerie genovesi ne sono privi, ma, a meno che in casa non abbiate una raffinatrice, per estrarre al meglio l'olio delle mandorle o una torroniera per cuocere il marzapane (cosa abbastanza improbabile), la soluzione più semplice è quella di utilizzare un poco di albume d'uovo per legare tutti gli ingredienti.
Per la ricetta mi sono ispirata a quella di Padre Delle Piane, del libricino "la Cucina di Strettissimo Magro" che testualmente recita:

Capo XXVII -Dolci-

Par. 10

467. Prendete un chilogramma di mandorle, dipellatele, e pestatele in mortaio sicchè vengano una pasta. Prendete poscia 675 grammi di zucchero in polvere, e amalgamatelo con questa pasta. Aggiungetevi due cucchiai d'acqua di fiori d'arancio, 30 grammi di fior di farina; e formatene le ciambelle che metterete in forno. Quando avranno preso un leggiero color di oro, levatele, bagnatele leggermete sulla superficie di sciroppo e spargetevi sopra semenzina confettata a diversi colori.

Altra soluzione per evitare l'uso dell'albume è quella di pestare le mandorle in un mortaio. Sinceramente mi sembra una fatica inutile. A voi la scelta.
Ovviamente ho ridotto di molto le dosi, altrimenti in casa avremmo mangiato quaresimali fino a dopo la Pasqua, ma sappiate che questi dolcetti, debitamente chiusi in un barattolo ermetico, durano fino a una settimana.
Ho volutamente utilizzato una farina di mandorle di ottima qualità per semplificare i passaggi, ma sappiate che nulla vi vieta di utilizzare le stesse dosi di mandorle intere e zucchero, quindi tritare tutto con il mixer.
Un'ultima e importante informazione: l'acqua di fiori d'arancio. Prediligete quella di buona qualità che si trova in drogheria, magari un po' più cara rispetto alle boccette reperibili al super, con la quale, però, non ha nulla da spartire in termini di sapore.


Ingredienti per circa 30 canestrelletti
  • 250 g di farina di mandorle 
  • 160 g di zucchero a velo
  • 5 cucchiai di acqua di fiori d'arancio di buona qualità
  • un albume
  • zucchero a velo per la spianatoia
Per la decorazione
  • mompariglia a volontà
  • 40 g di acqua
  • 60 g di zucchero 
  • 2 cucchiai di acqua di fiori d'arancio

In una ciotola, mescolate la farina di mandorle assieme allo zucchero a velo, unite poi l'acqua di fiori d'arancio, e piano piano tanto albume quanto basta per ottenere una pasta morbida e ben compatta.
Infarinate la spianatoia con lo zucchero a velo e strappate dalla pasta dei pezzi grossi come un pugno.
Tirate la pasta come per fare gli gnocchi: create dei cilindretti lunghi 20 cm e spessi circa  7-8 millimetri.
Tagliate i cilindretti in 4 parti da 5 cm l'una, quindi unite le estremità di ogni segmento in modo da formare una ciambellina.
Mano a mano che formate i vostri canestrelletti, adagiateli su di una placca coperta di carta da forno.
Infornate a 160°C, forno caldo, per 10-13 minuti.
Appena vedete che i biscottini cominciano a colorire leggermente, estraeteli dal forno, anche se ancora molli, e lasciateli raffreddare: la loro cottura e asciugatura continuerà anche fuori dal forno.
Nel frattempo preparate lo sciroppo versando lo zucchero, l'acqua e l'acqua di fiori d'arancio in una piccola casseruola. Portate a bollore, su fuoco basso, mescolando spesso. Cuocete fino a quando vedrete che la consistenza sarà diventata morbida e vischiosa.
Facendo attenzione a non bruciarvi, spennellate la superficie dei canestrellini con lo sciroppo e immergeteli immediatamente nella mompariglia.
Fate asciugare all'aria per un'oretta, quindi conservateli in un barattolo a chiusura ermetica.

giovedì 19 novembre 2015

CROSTONI MISTI PER UNA CENA DAVANTI ALLA TV

Ogni tanto capita di passare una sera davanti alla tv, a guardare un bel film in dvd, in panciolle sul divano.
Una buona bottiglia di vino e dei bei crostoni di pane fumanti, ben farciti, da condividere con la propria metà.
Due cose sono importanti: il pane, che deve essere di buona qualità, come quello che ho usato io, di farro e cotto nel forno a legna e tanti begli avanzi nel frigo, ma avanzi diciamo... di lusso...
N.B. essendo una "creazione" estemporanea le quantità degli ingredienti elencati sono puramente indicativi, perchè non ho fatto altro che aprire il frigo, svuotarlo e cacciare tutto prima in pentola, poi in forno!
Ecco come li ho preparati domenica sera!

Ingredienti per 2 persone
  • 6 fette alte e grandi di pane fresco
  • una fetta di zucca
  • 200 g di salsiccia fresca
  • un pugno di spinaci
  • 2 peperoni verdi piccoli
  • una fetta spessa di fontina di capra (comperata dal banchetto bio)
  • due fette di blu di capra (anche lui comperato dal bio) 
  • qualche rametto di rosmarino
  • pinoli q.b.
  • mandorle pelate q.b.
  • olio extravergine d'oliva q.b
  • sale q.b.
  • pepe nero q.b.
Inanzi tutto passate il pane nel forno a 200°C per una decina di minuti, così da asciugarlo e renderlo più stabile.
Tagliate la zucca a cubetti piccoli e saltatela in padella con un filo di olio extravergine d'oliva e qualche rametto di rosmarino, fino a quando sarà morbida. Salate e pepate
Lavate bene gli spinaci e saltateli in padella a fuoco molto alto con un filo d'olio e uno spicchio di aglio. Salate e pepate.
Stessa operazione ripetetela con i peperoni tagliati a listarelle.
Dividetela salsiccia a metà: una parte tagliatela a cubetti la seconda parte, dividetela ancora a metà, poi apritela a libro. Quindi cuocetela per 5 minuti in padella con un filo di olio. Lasciate la salsiccia leggermente cruda all'interno.
Ora che tutti gli ingredienti sono pronti componete i vostri crostoni.



CROSTONE SPINACI PINOLI, FONTINA E FONTINA
Disponete gli spinaci su un pezzo di pane, coprite con qualche fettina sottile ma grande di fontina e decorate con qualche pinolo.
CROSTONE ZUCCA, SALSICCIA, MANDORLE E FONTINA
Prendete metà dei dadini di zucca, metà della salsiccia a cubetti e disponeteli su di una fetta di pane, poi completate con qualche fettina sottile di fontina di capra.

CROSTONE PEPERONI, SALSICCIA E MANDORLE
Adagiate metà delle fettine di peperone su di una fetta i pane, l'altra metà di salsiccia a cubetti, decorate con le mandorle.



CROSTONE ZUCCA, ROSMARINO E BLU


Infine usate i dadini di zucca rimasta per coprire un crostone, cospargetela con pezzetti di blu di capra e decorate con qualche foglia di rosmarino.

CROSTONE BLU E SALSICCIA
Posate due fettine abbastanza spesse di blu di capra su di un pezzo di pane quindi adagiatevi sopra i due pezzi di salsiccia aperta a libro.

CROSTONE PEPERONI VERDI E POMODORI
Utilizzate i peperoni rimasti e completate con qualche pomodorino tagliato a metà.


Infornate a 160°C per una decina di minuti, finchè vedrete che il formaggio sopra i vostri crostoni sarà diventato bello filanti.

Buon Appetito!


lunedì 16 novembre 2015

TI RACCONTO ZENA E I SUOI CARUGGI: DI SCALOPPINE E VICOLI AL SAPORE D'ARANCIO

Genova è una città antica e misteriosa.
E ancora di più lo è il suo centro storico, uno dei più vasti in Europa e ricco di vicoli e vicoletti, più o meno stretti che racchiudono storie, misteri che solo se sei un genovese puoi conoscere.
Così, da oggi, una volta alla settimana vi porterò alla scoperta degli angoli più reconditi della mia città con la rubrica TI RACCONTO ZENA E I SUOI CARUGGI.
I nomi dei vicoli, per lo più ricordano mestieri, profumi, sapori, e ognuno, diverso nel suo genere, nasconde una piccola storia.
Questi piccoli aneddoti voglio raccontarvi, ma non solo, ho pensato di allegare alla storia una ricetta, che sia genovese o meno, l'importante che sia buona.
Bene,oggi si parte.

Partite a metà di via Luccoli, qui dove un tempo lussureggiavano boschi, (lucus/luccoli/boschi) e imboccate l'ultimo vico a destra: Vico dell'Arancio.





 La toponomastica genovese è molto strana e pure l'origine del nome di questo vico è sconosciuta: a un certo punto nel secolo scorso, un impiegato comunale, essendo rimasto a corto di nomi, ha deciso di dare nomi di alberi, fiori e animali alle vie e vicoli di Genova. Potrebbe essere andata così oppure, questo piccolo caruggio di qualche decina di metri, porta questo titolo per la presenza di alberi di aranci, quando, nel 1000 questa zona era ricoperta di orti e alberi e, ancor prima, in epoca pagana, il boschetto era adirittura intitolato alla Dea Diana.
Un'altra curiosità: pare che a metà 1800 un l'ennesimo burocrate, di certo non autoctono, tradusse erroneamente il suo nome da çetron, arancio in genovese, a cetriolo, quindi per un brevissimo tempo a Genova abbiamo avuto anche un vicolo intitolato al chighéumou, appunto cetriolo in genovese.


Ora salite in cima e, all'angolo con Vico dei Migliorini, antica famiglia genovese, troverete un piccolo arco con un cancello di fronte a voi.


Dietro il cancello, i lastroni del pavimento sono tutti dissestati, il muschio ricopre il lastricato, e un forte odore di umido pervade il vostro olfatto.
L'acqua scorre ancora.
Ma non è più accessibile, qui nel lontano '800 c'era un pozzo, come testimonia la targa sopra l'arcata.


E riguardando le mie foto in bianco e nero, mi sembra di sentire il rumore dei secchi sbattuti contro il selciato, le voci delle lavandaie e le urla dei bambini al loro seguito, che giocano, attendendo che le madri finiscano il loro lavoro.
Qui il tempo sembra essersi fermato, l'urbanizzazione un poco meno, ma non molti cambiamenti sono stati attuati nei secoli. 
I palazzi attorno rimangono molto antichi e, cavi della luce a parte, sembra di esser nell'ottocento.

Ma veniamo alla ricetta.


Nella cucina genovese, di ricette che abbiano l'arancio, specialmente salate, non se ne trovano, a meno che, non si sconfini nella più classica torta d'aranci, che ho provato a fare, e sinceramente non ho trovato molto buona.
Eccomi a proporvi delle semplici scaloppine, saporite e leggere, per variare dalla solita routine della fettina al vino bianco.



Ingredienti per 4 persone

  • 8 fettine di vitellone sottili
  • un'arancia non trattata
  • 50 g di mandorle
  • olio extravergine d'oliva q.b.
  • sale q.b.
Battete le fettine di carne ed eliminate eventuali filamenti di grasso ai bordi.
Ricavate dalla scorza dell'arancia qualche piccolo zeste poi spremetene il succo.
Tagliate le mandorle a fettine non troppo sottili.
Scaldate 4 cucchiai di olio extravergine d'oliva in una larga padella, quindi adagiatevi le fettine di vitellone.
Rosolatele su entrambi i lati a fuoco vivo, quindi abbassate la fiamma e unite il succo d'arancia, le scorzette e le mandorle.
Cuocete tutto a fuoco moderato per qualche minuto, fintanto che il succo si addensi un poco.
Servite immediatamente accompagnando con il sughetto di cottura.

lunedì 21 settembre 2015

INSALATA DI FAGIOLINI FICHI E MANDORLE

Sono 20 giorni che non pubblico nulla, ma in tutto questo tempo, non ho mai smesso di cucinare. Anzi forse quello è uno dei motivi che mi ha allontanato dal pc.
E in 20 giorni, cominciano tante cose: lavori, idee, nuovi progetti, la casa da pulire e il maritino da accudire come un pargolo di un anno, insomma... un casino.
Quindi ci vogliono ricette semplici durante la settimana, che non occupino troppo tempo, ma che siano buone e soddisfino il palato.
Come questa insalata, un po' dolce, un po' salata. 
Non avevo mai provato l'abbinamento fagiolini-fichi, me lo ha consigliato un'amica, poi io ho aggiunto del mio, come al solito ed è uscita questa pietanza davvero particolare.
Provare per credere!


Ingredienti per 4 persone:
  • 400 g di fagiolini
  • 12 fichi verdi piccoli e sodi
  • 80 g di mandorle a lamelle
  • 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva 
  • un cucchiaio di aceto balsamico (ma di quello buono)
  • sale q.b.
Lavate e spuntate i fagiolini. 
Lessateli in abbondante acqua salata per una decina di minuti, finchè saranno teneri (dipende anche tanto dai fagiolini che comperate, se sono più piccoli calcolate 5 minuti) ma ancora al dente. Scolate i fagiolini e immergeteli in una ciotola di acqua ghiacciata, così che mantengano il loro colore verde brillante.
Intanto, in un padellino, tostatele lamelle di mandorle. Fate attenzione, seguitele, rigiratele spesso, perchè prendono subito colore.
Pulite i fichi con un panno umido e tagliateli in quattroparti, ma conservate la buccia che e' ottima.
Disponete i fagiolini su un piatto da portata bello grande, adagiatevi sopra i fichi, e irrorate con il condimento preparato in una ciotolina battendo velocemente l'aceto balsamico, l'olio e un pizzico di sale.
Cospragetecon le lamelle di mandorle e servite.

domenica 9 agosto 2015

BAKLAVA PISTACCHIO E CARDAMOMO

La baklava è un dolce, probabilmente di origine turca, a base di zucchero, pasta fillo e frutta secca.
Diffuso in tutto il mondo a predominazione ottomana, e nei territori arabi, il suo contenuto varia a secondo del paese in cui lo si gusta.
In turchia piace farlo con i pistacchi, i greci mettono le noci, gli arabi gli anacardi o altri tipi di frutta secca, infine i persani amano prepararlo con mandorle e pistacchi.
Ed e' da questa ricetta che sono partita che preparare la mia personale baklava.
Mandorle, pistacchio e cardamomo, il tutto avvolto nella pasta fillo. Che, badate bene, non ho fatto in casa, il banco frigo del supermercato mi e' stato molto d'aiuto.
Un consiglio, non preparate una baklava molto grossa, ne basta un pezzetto a persona, altrimenti, si rischia di finire al pronto soccorso per iperglicemia! E' un dolce molto goloso, come le ciliegie un pezzo tira l'altro, purtroppo, il suo contenuto glicemico e colesterolico è davvero alto.


Ingredienti per 4-6 persone
una teglia rettangolare di 10x20 cm

  • 200 g di mandorle
  • 70 g di pistacchi spellati
  • 70 g di zucchero semolato
  • la scorza grattugiata di un limone bio
  • 5 semi di cardamomo verde
  • cannella in polvere q.b.
  • 100 g di burro
  • una confezione di pasta fillo (120 g, 4 grandi fogli)
  • 150 ml di acqua
  • 220 g di zucchero
  • un cucchiaio di succo di limone

Tritate le mandorle e i pistacchi assieme allo zucchero cosi' da ottenere una farina fine.
Aprite le capsule del cardamomo e estraete tutti i semi, metteteli in un mortaio e pestateli finemente.
Raccogliete in una ciotola la frutta secca tritata, la scorza di limone grattugiata, il cardamomo pestato, un pizzico di cannella, e amalgamate bene gli ingredienti.
Conservate da parte.
Sciogliete il burro in una pentolino, senza farlo friggere, quindi prendete una teglia da forno e spennellatene completamente bordi e fondo di burro fuso.
Coprite la teglia con un foglio di pasta fillo, lasciatene fuoriuscire un poco da tutti i bordi.
Spennellate la pasta con il burro e continuate cosi' alternando sfoglie e burro fino a raggiungere il numero di 4 strati.
Versate il composto a base di mandorle e cardamomo sulla pasta fillo, quindi livellatelo bene, senza schiacciarlo troppo.
Ora riprendete la pasta fillo avanzata e chiudete la baklava, adagiando sulla frutta secca la pasta e alternando altri 4 strati con burro fuso. Terminate chiudendo l'ultimo foglio di pasta sigillando tutto con la la pasta che traborda dai lati della teglia.
Spennellate abbondantemente la superficie con il burro fuso.
Aiutandovi con un coltello molto affilato praticate dei tagli diagonali sugli strati superiori della pasta.
Infornate a 180°C, forno molto caldo, per 20 minuti circa, o comunque finchè la pasta risulterà dorata.
Intanto, preparate uno sciroppo versando l'acqua, lo zucchero e il succo di limone in un pentolino. Cuocete tutto a fuoco lento per una ventina di minuti, ossia uando il liquido comincerà ad addensarsi. Mescolate spesso.
Appena pronta la baklava, sfornatela e versatevi sopra lo sciroppo caldo, avendo cura che entri bene nelle incisioni praticate in precedenza.
Fate raffreddare completamente.Tagliate a pezzi seguendo le incisioni e servite.
Ancora più buona il giorno dopo e si conserva tranquillamente per 5-6 giorni.

sabato 5 aprile 2014

TAGLIOLINI DI CAMPOFILONE CARCIOFI, MANDORLE E OLIVE

Ecco, ultimamente con il blog, sono pigra... eppure ai fornelli, spignatto e spignatto, tutto in prospettiva della Pasqua. E di piatti dalla mia cucina ne stanno uscendo a fiotti, ma... sono pigra nello scrivere... 
Devo rimettermi in carreggiata... altrimenti a giugno, sono ancora a scrivere ricette pasquali!
Che ne dite di questo piatto come primo per il pranzo di Pasqua???

Ingredienti per 4 persone

  • 250 g di tagliolini di Campofilone
  • 6 carciofi
  • 100 g di mandorle pelate
  • 100 g di olive verdi snocciolate
  • uno spicchio di aglio
  • 5 cucchiai di pecorino grattugiato
  • un ciuffo di prezzemolo
  • un bicchiere di vino bianco
  • un limone
  • olio extravergine d'oliva q.b.
  • sale e pepe nero di mulinello q.b.

Pulite i carciofi, eliminate i gambo e le foglie esterne piu' dure, divideteli a meta' e togliete la barba interna.
Tagliateli a fettine e mano a mano, tuffateli in acqua acidulata con il succo del limone.
Scaldate in padella 5 o 6 cucchiai di olio extravergine d'oliva assieme all'aglio pelato, unite poi i carciofi scolati e cuocete a fuoco vivo per una decina di minuti. Sfumate con il vino bianco e fate evaporare completamente. In una decina di minuti, i carciofi saranno cotti. Aggiustate di sale e pepe.
Intanto tritate grossolanamente le mandorle e tostatele in una padella a parte senza aggiungere grassi.
Aggiungete ai carciofi le mandorle e le olive schiacciate e saltate per qualche secondo.
Lessate la pasta al dente, scolatela e unitela alla padella con il condimento, aggiungete il pecorino e mescolate accuratamente.
Servite immediatamente spolverando con un poco di prezzemolo tritato.

mercoledì 19 giugno 2013

CROSTATA DI CILIEGIE E MANDORLE

Dopo qualche giorno di pausa, veramente due settimane, eccomi di nuovo a raccontarvi le mie ricette.
Il mio ciliegio in giardino purtroppo quest'anno si e' ammalato e quindi ha prodotto
davvero poche ciliege, e neanche troppo buone, alla fine ho deciso di infilare il mio "grasso raccolto" in una torta. Non volendo preparare la classica pasta lievitata, mi sono ispirata a una ricetta che ho trovato su un Sale&Pepe datato.

Ingredienti per 8 persone:
  • 800 g di ciliegie
  • 50 g di mandorle pelate
  • 150 g di zucchero
  • 180 g di burro (piu' qualche fiocchetto)
  • 30 g di amido di mais
  • 280 g di farina
  • 6 savoiardi
  • un pizzico di sale

Mettete nel bicchiere del mixer la farina, il burro freddo a pezzetti e il sale. Avviate l'apparecchio cosi' da ottenere delle grosse briciole, unite in seguito a filo, mezzo bicchiere di acqua. Estraete l'impasto dal mixer, trasferitelo sulla spianatoia infarinata e lavoratelo velocemente. Fasciate nella pellicola e conservate in frigo per un'ora.
Snocciolate le ciliegie, tritate le mandorle non troppo finemente assieme allo zucchero e raccogliete tutto in una ciotola, unite le ciliegie, l'amido di mais e mescolate tutto.
Stendete 3/4 della pasta dello spessore di 2-3 millimetri, ricoprite con essa il fondo di una tortiera da crostate da 26 cm di diametro e sbriciolatevi sopra uniformemente i savoiardi.
Disponetevi poi in modo ordinato le ciliegie cosi' che non escano dal bordo e decorate la superficie con dei fiocchetti di burro.
Tirate la pasta rimasta sempre dello spessore precedente e create delle strisce larghe 2 cm che posizionerete a griglia sul vostro dolce.
Infornate a 180°C per 40 minuti.
Servite fredda con una spolverata di zucchero a velo.

lunedì 29 aprile 2013

MACCHERONI AL FERRO PESTO DI MANDORLE E CARCIOFI

Ci sono veramente volte che non so dove sbattere la testa e non so che cucinare. E mi viene anche il nervoso. Sfoglio libri, riviste, ma nulla non mi va. E penso che come a me, succeda anche a molti altri. A volte, mi ci innervosisco pure. Poi vado a rovistare nella dispensa e spuntano alleati in cucina davvero speciali come questo Pesto di Mandorle della Cascina SanCassiano e tutto si risolve.

Ingredienti per 4 persone
  • 320 g di maccheroni al ferro
  • un vasetto di Pesto di mandorle Cascina San Cassiano
  • 3 carciofi di Albenga
  • 50 g di grana grattugiato
  • mezzo limone
  • un ciuffo di prezzemolo
  • uno spicchio di aglio
  • olio extravergine d’oliva q.b.
  • sale e pepe nero di mulinello q.b.
Pulite i carciofi eliminando le foglie esterne piu’ dure e tagliateli a meta’ togliendo anche la barba interna. Tagliate le meta’di carciofi a fettine sottili e mettetele a bagno in acqua acidulata con il succo di limone, tenendole da parte fino al momento della cottura.
In una padella rosolate lo spicchio di aglio pulito in 3 cucchiai di olio, unite i carciofi sgocciolati e fate cuocere a fuoco vivo una decina di minuti, verso meta’ cottura unite il prezzemolo tritato. Aggiustate di sale e pepe.
Lessate la pasta in abbondante acqua salata.
Nel frattempo in una terrina mescolate il pesto di mandorle Cascina San Cassiano al formaggio e un mestolo di acqua bollente della cottura della pasta, cosi’ da creare una cremina omogenea.
Scolate la pasta, versatela nella terrina, unite i carciofi a cui avrete eliminato l’olio in eccesso e l’acqua di cottura e mescolate per amalgamare tutti gli ingredienti.
Servite immediatamente con una spolverata di pepe.

martedì 23 aprile 2013

TORTA BAROZZI (O QUASI)

Comincio subito dicendo: questa non e' la vera ricetta della torta Barozzi.
Non voglio fare gaffes, la ricetta e' quella che circola in rete ed e' quella che piu' si avvicina all'originale, che e' secretata dalla rinomata pasticceria di Vignola.
Comunque sia, questa torta e' ottima, veloce e semplicissima da preparare.
Adatta per riciclare le uova di cioccolato che avanzano dalla Pasqua. Io l'ho preparata sia con il cioccolato fondente, che con quello al latte. Ecco con quest'ultimo, riducete di 50 g le dosi di zucchero.

Ingredienti per 6 persone
  • 100 gr di mandorle dolci spellate
  • 250 gr di cioccolato fondente
  • 150 gr di zucchero semolato
  • 80 gr di burro
  • 4 uova
  • 1 bicchierino di caffè
  • 1 bicchierino di Rum
Tritate le mandorle finissime assieme a un cucchiaio di zucchero, cosi' che aiuti a non far "dare l'olio" alla frutta.
Sciogliete a bagnomaria il cioccolato a pezzetti assieme al burro, mescolate spesso, per amalgamare gli ingredienti.
Separate i tuorli dagli albumi.
Montate leggermente con una frusta i tuorli con lo zucchero, unite il caffe', il rum e mescolate bene.
Aggiungete al composto il cioccolato e il burro fusi insieme, la farina di mandorle preparata in precedenza e montate a neve fermissima gli albumi. Incorporateli al composto e infornate a 180°C, forno caldo, per 30 minuti.
Servite fredda tagliata a quadretti coperta da una spolverata di zucchero a velo.

martedì 18 settembre 2012

SPAGHETTI AL PESTO ROSSO

E dopo il pesto, quello classico, con il basilico e i pinoli, quello della mia terra, che io mangerei a colazione al posto del pane e marmellata, ecco la mia versione del pesto alla siciliana. Piu' o meno, alla siciliana, insomma, l'ho chiamato pesto rosso perche' non so se ha qualcosa a che fare con la ricetta originale. Comunque ho trovato un'ottima salsa estiva per condire la pasta, semplice, veloce e fresca. Ottima da preparare in anticipo, si conserva in frigorifero coperto con un filo di olio e si usa per condire la pasta all'ultimo minuto.


Ingredienti per 4 persone
  • 320 g di spaghetti
  • 4 pomodori perini maturi
  • uno spicchio di aglio (facoltativo)
  • 3 pomodori secchi sott'olio
  • 50 g di mandorle spellate
  • un piccolo mazzo di basilico
  • 50 g di grana grattugiato
  • 50 g di pecorino grattugiato
  • sale
Lavate i pomodori, privateli dei semi e dell'acqua di vegetazione e fateli scolare per dieci minuti nello scolapasta.
Lavate e asciugate le foglie di basilico.
Mettete i pomodori, l'aglio, le mandorle, le foglie di basilico, i pomodori secchi sgocciolati nel vaso del tritatutto e avviate l'apparecchio alla massima velocita'. Dovrete ottenere una crema morbida e omogenea. Poi unite i formaggi grattugiati, un pizzico di sale e 4 cucchiai d'olio extravergine. Frullate ancora per qualche secondo e trasferite tutto in una ciotola, coprite poi la superficie del pesto con un filo di olio in modo che si conservi meglio.
Lessate gli spaghetti in abbondante acqua bollente salata, scolateli al dente e conditeli in una terrina grande con il pesto. Servite.

domenica 8 aprile 2012

PASTA AL SUGO FREDDO DI MANDORLE E POMODORI

Una ricettina, veloce, semplice e leggera. Adatta a una serata tra amici, magari come spaghettata di mezzanotte.

Ingredienti per 4 persone
  • 320 g di pasta 
  • 4-5 pomodori San Marzano maturi sodi
  • uno spicchio di aglio
  • 4 cucchiai di mandorle spellate dolci
  • 2 ciuffi di basilico
  • pecorino grattugiato q.b.
  • olio extravergine d'oliva q.b.

Lavate i pomodori, privateli dei semi e tagliateli a cubetti piccoli.
Tritate grossolanamente con il coltello: le mandorle, il basilico e l'aglio. Riunite tutti gli ingredienti in una grande terrina, condite con abbondante olio extravergine e lasciate riposare per una mezz'oretta.
Cuocete la pasta in abbondante acqua salata, scolatela al dente e trasferitela nella terrina: mescolate bene e versate ancora un filo di olio.
Servite all'istante.