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martedì 13 settembre 2016

RIQUADRI AL PESTO DI FIORI DI ZUCCA E PISTACCHI, CON ZUCCHINE E BOTTARGA

Ultimi fiori di zucca. 
E per una che li ha cucinati veramente in tutte le salse, trovare nuove versioni è assai difficile. 
Finchè poi si accende la lampadina e provi a farci un "pesto", a crudo.
Ehhh..... pensavo venisse fuori una schifezza, invece si è rivelato davvero particolare e appetitoso. In più l'aggiunta della menta, oltre a eliminare l'amarognolo naturale dei fiori crudi, dona anche un effetto freschezza. 
Poi, neanche da sottolineare, ho utilizzato la pasta Verrigni, memore di una collaborazione di tempo fa, che è davvero fantastica e ora il pastificio umbro ha tirato fuori questi riquadri che sono davvero una bomba! Ogni morso è un'esplosione di bontà, perchè la conformazione di questo particolare formato di pasta, consente di raccogliere al meglio il suo condimento. 
Se avete voglia di azzardare, unite una bella spolverata di bottarga finale, in alternativa potete anche ometterla, che la ricetta rimarrà buona ugualmente. 


giovedì 21 luglio 2016

REGINETTE CORTE AL "PESTO" DI FETA, POMODORINI E PINOLI

Spesso d'estate sono alla ricerca di piatti veloci e buoni. Un po' come tutti, direi.
Spesso però, cucina veloce e bontà non vanno di pari passo. Vedo troppe ricette in giro in cui la velocità si abbina a schifezze già pronte, travasate direttamente dal barattolo alla pasta appena scolata, e con l'aggiunta di qualche spezia e qualche fiocchettino di contorno, diventano un piatto da grandi maestri...
Scusate, oggi sono critica, ma quando vedo una nota conduttrice di trasmissioni di cucina aprire il pacchetto del pesce già sfilettato comperato al super e, sentirle dire che è comodo , semplice, veloce e sopratutto buono, il mio stomaco viene improvvisamente colpito da un attacco di gastrite.
A mio parere, una ricetta semplice e veloce comunque deve avere al suo interno ingredienti salubri, non già in parte semilavorati o precotti. 
Si può tranquillamente cucinare un piatto in poche mosse senza l'aiuto di scorciatoie "furbe" ma insane, evitando di sporcare troppe stoviglie e portare in tavola una ricetta davvero golosa. 
Oggi vi consiglio questo "pesto", molto saporito, insomma, deve piacervi la feta, che si cucina nel tempo esatto, forse meno, della cottura della pasta.


lunedì 13 giugno 2016

FARFALLE AL PESTO DI PEPERONI

Sembra che finalmente sia arrivato il caldo. Forse, non diciamolo troppo presto però...
Nasce quindi l'esigenza di piatti semplici da preparare, che non implichino troppa permanenza davanti ai fornelli, sopratutto freschi e leggeri.
L'unico passaggio un poco "noioso" di questa ricetta è la cottura del peperone: direttamente sulla fiamma viva del fornello. A esser sinceri non è uno dei miei "lavori" preferiti, ma levare la pelle a questo ortaggio è uno dei requisiti esseziali se abbiamo intenzione di renderlo più digeribile.
Alla fine non è un processo troppo complicato, basta appoggiare il peperone sulla piastra della cucina a gas e lui si cuocerà da solo, occorre rigirarlo ogni tanto. Unico problema: sporca un po'.
Alternativa più semplice e pulita, ma senza dubbio più "calda", è quella di avvolgerlo in un foglio di alluminio leggermente unto e metterlo in forno a 180°C per una ventina di minuti. Personalmente, trovo che questa tecnica, lo renda leggermente "bollito" ma resta sempre una proposta valida per ovviare la cottura sulla fiamma.

pesto di peperoni


Ingredienti per 4 persone
  • 320 g di farfalle (o pasta corta a piacere)
  • un peperone rosso di media misura
  • 50 g di pinoli
  • un ciuffo di coriandolo (o prezzemolo se non lo trovate)
  • una cipolllina rossa fresca
  • 50 g di Grana Padano Grattugiato
  • olio extravergine d'oliva q.b.
  • sale q.b.

Cuocete il peperone direttamente sulla fiamma.
Rigiratelo più volte, con i guanti da muratore mi raccomando, e abbrustolitelo da tutti i lati.
Una volta cotto, lasciate riposare il peperone tra due piatti per una decina di minuti, quindi spellatelo e, con un pezzo di carta assorbente, strofinatene la polpa per eliminare tutti i residui di pelle carbonizzata.
Raccogliete il peperone nel bicchiere del frullatore, aggiungete i pinoli, la cipollina rossa ridotta a pezzetti, le foglioline di coriandolo e mezzo bicchiere di olio extravergine d'oliva.. Azionate l'apparecchio frullando a intermittenza, senza triturare troppo, così da ottenere un pesto abbastanza grossolano.
Raccogliete tutto in una ciotola e unite il formaggio grattugiato. Infine aggiustate di sale.
Cuocete la pasta in abbondante acqua salata, conservando una tazza di acqua di cottura da parte, poi scolatela.
Versate la pasta in un' insalatiera e conditela con il pesto di peperoni appena preparato, amalgamando tutto con qualche cucchiaio di acqua di cottura e un filo d'olio.
Portatte subito in tavola.

mercoledì 25 novembre 2015

TORTIGLIONI ZUCCA E SALSICCIA E SAN STE

Oggi un piatto di pasta per scaldarci, qui fa veramente freddo! 
Caspita, non che mi lamenti, ma siamo passati dai 21 gradi costanti, o quasi, della settimana scorsa, agli 8 di stamattina alle 9... 
Scusate se mugugno un pochino.
Un piatto semplice, che ho servito ad amici, è piaciuto davvero tanto, poi, si prepara anche velocemente e, il sugo, potete prepararlo in anticipo, così da godervi un poco anche i vostri ospiti.


Ingredienti per 4 persone
300 g di tortiglioni
200 g di polpa di zucca
200 g di salsiccia
10 foglioline di salvia
una fetta di formaggio San Ste stagionato della Val D'Aveto 
uno spicchio di aglio
olio extravergine d'oliva q.b.
sale e pepe di mulinello q.b.

Tagliate a dadini piccoli la polpa di zucca.
Sbudellate la salsiccia.
Scaldate in padella 4 cucchiai di olio extravergine d'oliva, unite l'aglio e fatelo rosolare per qualche minuto.
Aggiungete ora i dadini di zucca e saltate a fuoco alto per 5 minuti, mescolando spesso.
Unite le foglioline di salvia, tritate grossolanamente, la salsiaccia e cuocete una decina di minuti, avendo cura di sfaldare la carne in modo che diventi come il macinato da ragù per intenderci. Eliminate l'aglio. Salate e pepate a piacere.
Nel frattempo lessate la pasta al dente.
Scolatela, ma conservate una tazza di acqua di cottura.
Trasferite i tortiglioni nella padella con il sughetto, unite un mestolino di acqua di cottura e saltate tutto a fuoco vivace per pochi minuti.
Servite la pasta completando ogni piatto con una generosa grattugiata di formaggio, per comodità, così che il formaggio fili meglio, ho utilizzato la grattugia con i fori larghi.

Se non trovate il San Ste, ma da Eataly non dovrebbe mancare, utilizzate un formaggio a stagiomatura media, tipo il Grana o il Parmigiano.


 

martedì 24 novembre 2015

TI RACCONTO ZENA E I SUOI CARUGGI: DI VICO CICALA E DI FARFALLE CREMOSE ALLE CICALE DI MARE, ZUCCHINE E I LORO FIORI

L'ottocentesca usanza di titolare i vicoli con nomi di animali, in VICO CICALA non  è stata necessaria.


Anche se a me piace immaginare sia chiamato così per la sua vicinanza al mare, e di conseguenza, ricordi le cicale di mare, quei brutti crostacei bianchi tanto buoni, qui parliamo invece della storia di Genova.
La Famiglia Cicala,  originaria della Germania, che tra i suoi posteri annovera nominativi importanti tra cui GUGLIELMO famoso crociato, che assieme ad altri portò dalla Terra Santa le ceneri di San Giovanni Battista alla città e LANFRANCO, celebre saggio, legislatore e poeta del 1200.

Si narra che il nome e lo stemma di questa antica famiglia consolare genovese, presente in città già dal 950 circa circa, derivi dallo sciame di cicale che spaventò i pisani in battaglia contro Pompeo, portandolo alla vittoria. Al suo rientro assunse lo stemma con 7 cicale, diminuito a 5 negli anni successivi dai posteri. 

Siamo in Sottoripa, antico porticato genovese, risalente al 1300, forse ancora prima, di cui non mi risparmierò di raccontarvi più avanti; un piccolo caruggio, il cui inizio è sormontato da un'arco del XVI secolo, si intrufola nella città vecchia.


Alzate gli occhi, come del resto in tutto il centro storico di Genova bisogna sempre fare, ed ecco sopra la finestrella dalle sbarre rosse, una pietra rappresentante l'agnello, tipico simbolo che stava a indicare le antiche famiglie consolari, impolverata, purtroppo, ma non crederete mai, che questa stele, si è salvata da ben tre bombardamenti... Probabilmente i due stendardi ai lati opposti indicavano uno lo stemma della famiglia, l'altro quello di Genova, ma si sa il tempo, le faide e le guerre, cambiano un poco le cose.

Più avanti, al civico uno, troverete un portone, alzate nuovamente il capo, e guarda un po' la fortuna di aver un così bel ingresso di casa.


Un vico stretto e angusto, come del resto lo sono la maggior parte di quelli genovesi, che comunque viene tenuto in vita dalla presenza di un albergo e di un ristorante poco più avanti... altrimenti sarebbe già diventato un comune pissoire... senza dubbio...

Percorrendo tutto il vicolo, si arriva in una piazzetta, San Pancrazio, dove all'angolo troverete Palazzo Cicala, ma da questa angolazione, non sembra molto interessante, tranne per un gatto alla finestra.


Girate l'angolo e  vi ritroverete in un'altra piazzetta, Piazza dell'Agnello, e stupitevi pure, nell'osservare la maestosità e la bellezza di questo edificio. 




Ua targa commemora il passaggio e la vita di Lanfranco Cicala, che nel tredicesimo secolo, con le sue poesie d'amore in provenzale, contribuì a diffondere la poetica volgare. 


Bene ora, come ho detto prima, dato che mi piace immaginare che questo caruggio sia intitolato alle cicale, oggi vi posto una bella ricettina per una pasta con le cicale di mare.




Ingredienti per 4 persone
  • 160 g di farfalle rigate
  • 750 g di cicale di mare
  • 4 piccole zucchine con il fiore
  • prezzemolo q.b.
  • uno spicchio di aglio
  • sedano, carota, cipolla per il fumetto di pesce
  • olio extravergine d'oliva q.b.
  • sale e pepe nero di mulinello q.b.

Lavate le cicale sotto l'acqua corrente e tenetene 12 begli esemplari da parte. Le restanti scusciatele tutte. Conservate le teste e le code, che serviranno per il fumetto, mentre gettate il carapace. Raccogliete la polpa delle cicale in un piattino, quindi tenete da parte.
Lavate le zucchine e tagliatele a piccoli quadratini, pulite i fiori e fateli a brandelli con le mani.
In un pentolino, versate 400 ml di acqua, aggiungete un pezzo di sedano, uno di carota, una piccola cipolla, e poco sale. Portate a bollore, quindi unite i resti dei crostacei.
Lasciate sobbollire incoperchiato per una mezz'oretta, quindi spegnete il fuoco, fate intiepidire, filtrate e tenete da parte.
In una larga padella scaldate due cucchiai di olio extravergine d'oliva, unite l'aglio pelato, fatelo rosolare leggermente, poi unite le zucchine. Cuocete tutto a fuoco altro per 5 minuti al massimo, mescolando spesso. 
Lessate la pasta, scolatela a metà cottura e unitela alla padella con le zucchine.
Portate le farfalle a cottura in padella, aggiungendo di volta in volta un cucchiaio di fumetto di pesce, un po' come il risotto. Salate e pepate.
In ultimo, unite la polpa e le cicale intere, i fiori di zucchina e cuocete ancora pochissimi minuti a fuoco medio.
Servite caldo distribuendo equamente le cicale intere per ogni piatto e decorate con una spolverata di prezzemolo tritato.





venerdì 21 novembre 2014

CALAMARATA POLPO E CAPPERI

Ho assaggiato questo piatto in un ristorante, una volta. Poi l'ho rifatto a casa a mio marito e se ne e' innamorato.
Due ingredienti che assieme rendono speciale una pasta molto semplice.
Attenzione a non salare il sugo, visto che ci sono molti capperi, risulterebbe troppo sapido, mentre via libera con il peperoncino, se vi piace, questa ricetta e' ottima anche piccante.
Che ne dite per la vigilia di Natale, di portare il sapore del mare in tavola?



Ingredienti per 4 persone

  • 300 g di calamarata
  • un piccolo polpo 500-600 g circa
  • due pomodori perini
  • 2 cucchiai di capperi piccoli dissalati
  • 2 spicchi d'aglio
  • olio extravergine d'oliva q.b.
  • una carota
  • una costa di sedano
  • un ciuffo di prezzemolo
  • peperoncino piccolo intero q.b.
  • sale q.b.

Lessate il polpo in poca acqua bollente con la carota spezzata e la costala di sedano. Quando saranno trascorsi circa 20 minuti e la forchetta entrera' facilmente dentro i suoi tentacoli, il mollusco sara' cotto.
Fatelo intiepidire e spellatelo. Tagliate i tentacoli a rondelle e la testa a striscioline.
Incidete i pomodori a x sulla punta, e tuffateli in acqua bollente per 10 secondi, poi trasferiteli in acqua fredda ghiacciata e spellateli. Eliminate l'acqua di vegetazione e riduceteli a dadini.
In una larga padella, scaldate 6 cucchiai di olio extravergine d'oliva assieme all'aglio e al peperoncino tritati, unite poi i pomodori, il prezzemolo tritato e i capperi, quindi fate restringere tutto. Infine aggiungete il polpo a pezzetti e saltate a fuoco vivo qualche minuto.
Lessate la calamarata al dente. 
Scolate la pasta e trasferitela nella padella con il condimento assieme a un mestolo della sua acqua di cottura.
Saltate nuovamente a fuoco vivo per amalgamare tutti gli ingredienti e servite.

martedì 11 novembre 2014

RIGATONI ADALGISA

Questo sformato di pasta e' davvero una bomba.
E non scherzo, una bomba di gusto, ma alla fine risultera' molto meno pesante dell' idea che uno si puo fare guardando la foto.
Per fare questa ricetta ho preso ispirazione prima dalla signora Adalgisa, che mi ha raccontato come sua mamma calabrese nei giorni di festa preparava la pasta al forno, poi dal rinomato vesuvio di rigatoni dello chef Iaccarino, giusto per dare una forma piu' carina al tutto.
Premetto, per preparare questo piatto ci vuole davvero un sacco di lavoro, ma si puo' preparare il tutto con largo anticipo e conservare lo sformato in frigo fino all'arrivo degli ospiti per poi infornarlo all'ultimo minuto.
Consiglio questo primo per il pranzo di Natale, un classico delle tavole del Sud Italia, per i giorni di festa, ma un poco rivisitato!


mercoledì 1 ottobre 2014

DISCHI VOLANTI GAMBERI E TROMBETTE

E finalmente da Eataly un formato di pasta originale, l'ho trovato! I dischi volanti di Afeltra. Anche perche' per preparare una pasta come questa, che oramai e' un po' banalotta, e si vede cucinata davvero in qualsiasi modo, ci voleva un formato di pasta insolito.
Tanto riproposta davvero in tutte le salse che e' quasi degna di nota da essere infilata nel classico della settimana che oggi ritorna.
E la mia pasta con gamberi e zucchine si differenzia dalle altre per la sua leggerezza. Prima di tutto ho eliminato la panna (che mamma mia odio, e fa tanto anni ottanta), niente pomodoro o salsa, e poi ho sostituito le zucchine con le  trombette che sono dolci tenere e conferiscono al piatto morbidezza.



Ingredienti per 4 persone:
  • 2 zucchine trombette
  • 600 g di gamberi rosa di media grandezza
  • un cipollotto
  • olio extravergine d'oliva q.b. 
  • sale e pepe nero di mulinello

Lavate e spuntate le trombette. Tagliatele a piccoli dadini di mezzo centimetro di dimensione.
Lavate il cipollotto e affettatelo molto finemente.
In una larga padella soffrigete in 3 cucchiai di olio extraverine d'oliva il cipollotto, quando sara' leggermente imbiondito unite le zucchine e cuocete a fuoco altro per 5 minuti mescolando spesso.
Salate e pepate leggermente e tenete da parte.
In un'altra padella cuocete i gamberi senza alcun condimento per circa 5 minuti. Appena vedrete che cominceranno a "dare la loro acqua" spegnete il fuoco e fateli intiepidire.
Sgusciate i gamberi e uniteli alla padella con le zucchine, filtrate la loro acqua di cottura e aggiungete anch'essa alla padella con il condimento della pasta.
Lessate i dischi volanti in abbondante acqua salata, scolateli e versate tutto nella padella con il condimento che avrete gia' riportato sul fuoco a scaldare.
Saltate la pasta assieme al sugo e unite un filo di olio a crudo.
Amalgamate bene tutti gli ingredienti e servite immediatamente.


martedì 5 agosto 2014

ELICHE AL SUGO MEDITTERANEO

Oggi un bel piatto di pasta. Mi credete se dico che faccio fatica a trovare nei super, formati di pasta che si differenzino dalle solite penne, spaghetti o tortiglioni? Poi io mi arrabbio e davvero mi scappa la voglia di preparare la pasta. Sembra, ma mi sa che sia la pura verita', che anche i gusti degli avventori delle varie coop, basko, ecc si siano tutti omologati a quelli di una mensa aziendale. 
Se vado sui siti dei produttori di pasta, i formati originali sono elencati nei cataloghi, peccato che poi non arrivino nei banchi dei supermercati.
Comunque dopo questo mio sfogo, lascio una ricettina di pasta al pomodoro saporita e veloce da preparare.

Ingredienti per 4 persone
  • 320 g di eliche
  • una lattina di pelati
  • un cucchiaio di capperi dissalati
  • 4 filetti di acciuga sott'olio
  • 100 g di olive nere denocciolate
  • erbe aromatiche miste q.b. (salvia, rosmarino, maggiorana, timo, origano, prezzemolo)
  • un cucchiaino di zucchero
  • olio extravergine d'oliva q.b.
  • sale e pepe q.b.
Scaldate in padella due cucchiai di olio extravergine d'oliva e versatevi i pelati schiacciati con la forchetta, unite un grosso pugno di erbe aromatiche tritate e  aggiungete anche lo zucchero. Cuocete la salsa a fuoco lento una decina di minuti, cosi' che si rapprenda.
Tritate grossolanamente le acciughe, i capperi e le olive nere e unitele alla salsa, e spegnete il fuoco.
Lessate le eliche in acqua bollente salata, scolatele e saltatele nella padella con il sugo a calore vivace, cosi' che si insaporiscano bene.
Servite immediatamente.

lunedì 21 luglio 2014

FUSILLI BUCATI CORTI CON MELANZANE E MOZZARELLA DI BUFALA

Domanda riuscirò a mantenere il mio blog come ai vecchi tempi??? Diverse sono le motivazioni che mi tengono lontana dalla mia pagina, ma la prima su tutte e' che il mio computer sta cominciando a diventare una baracca... e mi spiace perché comunque continuo a cucinare tutto in funzione del blog, faccio le foto, impiatto... ma poi al momento di trasportare tutto sul web, vado in crisi.
Probabilmente sta cominciando una crisi adolescenziale da giovane blogger (se cosi' posso definirmi) ma continuando a guardare in giro altri blog che conosco, non sono molti che continuano a pubblicare post con costanza. E questa e' una piccola consolazione... inutile ma mi da conforto. 
Bene, passando a parlare di cose serie, questa pasta mi e' piaciuta un sacco, a dire il vero sono tutti ingredienti che adoro, un mix davvero stuzzicante.

Ingredienti per 4 persone
  • 320 g di fusilli bucati corti
  • una melanzana violetta abbastanza grossa
  • 10 fiori di zucca
  • una mozzarella di bufala tagliata a dadini
  • un cucchiaio di capperi
  • 4 pomodori secchi sott'olio
  • 2 cucchiai di olive taggiasche denocciolate
  • un'acciuga sott'olio
  • uno spicchio di aglio
  • origano q.b.
  • olio per friggere q.b.
  • olio extravergine d'oliva q.b.
  • sale e pepe nero di mulinello q.b.
Lavate la melanzana, tagliatela a dadini e friggeteli per 5 minuti in olio bollente, rigirando spesso. Scolatele su carta assorbente e tenetele da parte.
Tritate grossolanamente i capperi assieme ai pomodori secchi e l'acciuga.
Scaldate tre cucchiai di olio extravergine d'oliva in una padella, unite lo spicchio d'aglio spellato, rosolate velocemente e unite il trito precedentemente preparato. Soffriggete gli ingredienti per pochi minuti a fuoco vivace, unite i fiori di zucca tagliati a listarelle, continuate la cottura ancora 5 minuti, salate, pepate, unite l'origano e allontanate dal fuoco.
Lessate la pasta in abbondante acqua salata, scolatela al dente e trasferitela nella padella con il condimento.
Unite le melanzane fritte e saltate tutto a fuoco vivo per qualche minuto.
Servite nei piatti individuali completando ognuno con dadini di mozzarella di bufala.

mercoledì 19 marzo 2014

PASTA E PATATE

Oggi classico della settimana: direttamente dalla campania Pasta e Patate. Che poi credo sia propriamente una minestra della tradizione contadina, l'ho trovata anche nel mio ricettario ligure.
Patate, pasta, formaggio e pancetta: ingredienti poveri per un piatto divino! 
Sara' anche una prima portata, ma io la considererei anche unica, perche' molto sostanziosa!

minestra pasta patate

Ingredienti per 4 persone
  • 250 g di pasta tipo tubetti
  • 4 patate medie
  • una grossa cipolla
  • 80 g di pancetta affumicata a dadini
  • 100 g di provola affumicata
  • un cucchiaino di concentrato di pomodoro
  • 1.5 l di brodo vegetale
  • olio extravergine d'oliva q.b.
  • sale e pepe nero di mulinello q.b.
Sbucciate la cipolla e tritatela fine; pelate le patate e tagliatele a dadini.
Riunite in un tegame la cipolla e 3 cucchiai d'olio, fate insaporire finche' la cipolla diventa trasparente. Unite anche la pancetta a dadini e rosolatela qualche minuto mescolando spesso.
Aggiungete anche le patate a dadini e sbianchitele qualche secondo.
Ora aggiungete il brodo, il concentrato di pomodoro e la pasta. Portate tutto a bollore, coprite e mescolate spesso per evitare che la minestra si attacchi al fondo. Salate.
Cuocete un quarto d'ora scarso, finche' la pasta sara'cotta,le patate morbide, ma non disfatte e il brodo asciugato.
Unite la provola affumicata tagliata a dadini, il basilico tritato, date un'ultima mescolata e servite caldo con una spolverata di pepe nero appena macinato.



giovedì 4 aprile 2013

PENNE RIGATE CON BARBA DI FRATE E ROBIOLA FRESCA

La "salsola soda" e' una pianta che nasce nelle zone costiere del Mediterraneo sopratutto perche' richiede terreni ricchi di sale.
E' una pianta sia edibile, si mangiano i germogli giovani, sia fonte importante di soda, una volta si estraeva dalle sue ceneri dopo la combustione.
Nella cucina italiana e' conosciuta come barba di frate o agretti, mentre in Spagna e' chiamata barrilla.
Ecco una ricetta per assaporare il suo gusto, rimanendo leggeri e cucinando molto velocemente.


Ingredienti per 4 persone
  • 320 g di pennette rigate Verrigni
  • un mazzetto di barba di frate o agretti
  • 150 g di robiola fresca
  • 50 g di pecorino a media stagionatura
  • 30 g di pinoli
  • uno spicchio di aglio
  • sale e pepe q.b.
Pulite la barba di frate sotto l'acqua corrente, eliminando la radice e tutta la terra che contengono.
Lessate le penne rigate Verrigni in abbondante acqua salata.
Nel frattempo scaldate un filo di olio extravergine d'oliva in padella assieme allo spicchio di aglio, unite la barba di frate e fatela appassire una decina di minuti a fuoco vivace.
In una terrina, lavorate a crema la robiola e il pecorino grattugiato aiutandovi con un mestolo di acqua di cottura della pasta, aggiungete anche un pizzico di pepe.
Tostate i pinoli in un padellino, senza alcun grasso, fino a quando saranno leggermente imbruniti.
Scolate le penne rigate Verrigni, trasferitele nella terrina con i formaggi e unite i pinoli e la barba di frate. Mescolate bene fino ad amalgamare tutti gli ingredienti e servite immediatamente.