Cinghiale, o anche maialo de furesta, come lo definiva Abatantuono in quel demenziale film "Attila il Flagello di Dio", che per quanto stupido, mi fa sempre un po' ridere...
Le sue carni, sono molto scure e hanno quel sapore tipico della cacciagione: di selvatico o meglio detto bestin in genovese, quindi necessita di una marinatura nel vino di almeno una notte per evitare di assaporare poi un piatto dal gusto veramente forte.
Sappiate comunque che, a meno di non acquistarlo direttamente da un cacciatore, la selvaggina da pelo, deve esser per legge tutta congelata prima di esser venduta, quindi, avrà già un sapore più mite, perchè frollata dal ghiaccio.
Domenica sera ho voluto portare in tavola questo piatto invernale, che ha il doppio vantaggio di fungere da primo e secondo. Si, perchè la carne si cuoce a pezzi, e con il sugo che si ricava si condiscono i taglierini, mentre i bei "tocchi" di carne, si mangiano come secondo.
Ma ora veniamo alla preparazione.
Ingredienti per 6 persone
- 1 kg di polpa di cinghiale (se lo comprate con le ossa, calcolate almeno 1.5 kg)
- 50 g di pinoli
- una cipolla
- una grande costola di sedano
- una carota
- 100 g di triplo concentrato di pomodoro
- 250 ml di brodo vegetale
- un bicchiere di vino rosso
- noce moscata q.b.
- un chiodo di garofano
- un cucchiaino di zucchero
- olio extravergine d'oliva q.b.
- sale e pepe nero di mulinello q.b.
Per la marinata
- un litro di vino rosso (dolcetto, nebbiolo)
- una grossa cipolla
- due carote
- due costole di sedano
- un cucchiaino di bacche di ginepro
- 3 chiodi di garofano
- noce moscata q.b.
Per il sugo, infine
- 500 g di taglierini freschi
Preparate la marinata almeno un giorno prima di consumare la carne.
Lavate la polpa di cinghiale e asciugatela con carta assorbente.
Tagliate a fette grosse tutti i sapori, sedano, carota e cipolla e riuniteli in una ciotola. Aggiungete la carne, le spezie e coprite completamente con il vino.
Coprite il recipiente e lasciate frollare in frigo almeno una notte intera.
Il giorno dopo, scolate la carne dalla marinata, eliminando tutto il vino che oramai avrà preso il gusto forte del cinghiale, e conservate un terzo delle verdure.
Lasciate la carne almeno mezz'ora a gocciolare in uno scolapiatti.
Nel frattempo, tritate molto finemente sedano, carota e cipolla assieme alle verdure della marinata tenute da parte.
Versate in una grande casseruola 1/2 bicchiere di olio e soffriggetevi dolcemente i pinoli. Una volta diventati leggermente dorati, toglieteli con un mestolo forato e unite le verdure tritate, che fare appassire a fuoco lentissimo.
Una volta appassito tutto, unite la carne asciugata e rosolatela su tutti i lati, quindi sfumate con un bicchiere di vino rosso.
Sciogliete il concetrato di pomodoro nel brodo caldo, unite un cucchiaino di zucchero e versate tutto nella pentola.
Aggiungete a piacere una generosa grattata di noce moscata, chiodi di garofano, sale e incoperchiate.
Cuocete sempre a fuoco molto basso per almeno due ore, mescolando spesso.
Una volta cotto il tutto, unite i pinoli e trasferite un terzo della carne su di un tagliere. Tritatela finemente a coltello, quindi riunitela al sugo e mescolate bene.
Lessate i taglierini, scolateli al dente e conditeli con solo il sugo del cinghiale preparato, unendo anche qualche pezzetto di spezzatino.
Conservate il resto in caldo da gustare come secondo.
che delizia...amo la selvaggina. In montagna non manco mai di prenderla e qualche volta ho avuto la fortuna di assaggiarne di locale, impareggibile
RispondiEliminaUn'ottima preparazione col vino, ho mangiato la carne di cinghiale ma non ho mai provato a cucinarla,il tuo piatto è davvero invitante..!
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