martedì 30 giugno 2015

PATATE E PEPERONI ALL'ORIGANO

Un ottimo contorno da servire assieme ai piatti di carne.
A mio parere e’ ottimo anche freddo, perfetto da preparare in anticipo, ve lo consiglio come accompagnamento a una bella grigliata.



Ingredienti per 4 persone
  • 4 -5 patate di media grandezza
  • 2 peperoni rossi
  • Uno spicchio di aglio
  • Un filetto di acciuga sott’olio
  • 2 cucchiai di capperi dissalati
  • 2 cucchiai di olive nere tipo leccino denocciolate
  • Origano q.b.
  • Olio extravergine d’oliva q.b.
  • Sale e pepe nero di mulinello q.b.

Lavate i peperoni, tagliateli a metà, eliminate semi e filamenti interni, quindi tagliateli a quadratini non troppo piccoli.
Pelate e lavate le patate, poi riducetele a cubetti piccoli.
In una larga casseruola, scaldate circa ½ bicchiere di olio extravergine d’oliva, unite lo spicchio d’aglio tritato, le acciughe e, dopo qualche minuto le patate.
Mescolate bene per circa 5 minuti, cosi’ da dorare su tutti i lati le patate, poi aggiungete anche i peperoni e terminate la cottura a calore moderato fino a quando le patate risulteranno croccanti.
Aggiustate di sale e pepe.
In ultimo, unite capperi, olive e un cucchiaio abbondante di origano.
Servite subito in tavola.

lunedì 29 giugno 2015

ACCIUGHE RIPIENE

Una delle ricette della tradizione ligure, sono proprio le acciughe ripiene.  Da riviera a riviera, le trovi fatte in maniera diversa: cotte al forno, fritte, chi ci aggiunge le erbette nel ripieno, chi i pinoli.
Oggi vi propongo la ricetta che si usa in casa mia da molti anni. 
Le facciamo al forno, con un ripieno semplice, fatto di pane raffermo, pinoli, acciughe e soprattutto, l’immancabile “persa” la maggiorana. Erba aromatica, che dopo il basilico, è regina della cucina ligure e genovese.



Ingredienti per 4 persone
  • 1 kg di acciughe
  • la mollica di due panini di pasta dura
  • 80 g di Parmiggiano Reggiano
  • Un uovo grande
  • 2 cucchiai di pinoli
  • Uno spicchio di aglio
  • 5-6 rametti di maggiorana
  • Pane grattugiato q.b.
  • Olio extravergine d’oliva q.b.
  • Sale e pepe nero di mulinello q.b.

Staccate la testa alle acciughe, evisceratele e apritele a libro eliminando la lisca.
Lavatele e distendetele su un fogli di carta assorbente ad asciugare.
Bagnate la mollica del pane con il latte, fatelo rinvenire bene, quindi strizzatelo e mettetelo nel vaso del frullatore.
Unite anche la maggiorana pulita, 5 acciughe, il parmigiano grattugiato e i pinoli.
Avviate l’apparecchio e frullate tutto a velocità media. Quando otterrete un impasto sodo, trasferite tutto in una ciotola e unite l’uovo.
Se il ripieno vi risultasse troppo mollo e bagnato, aggiungete un poco di pane grattugiato.
Ora prendete un’acciuga, mettetevi sopra un cucchiaino di ripieno, coprite con un’altra acciuga, così da chiudere il ripieno, e passate tutto nel pane grattugiato.
Continuate con queste operazioni  fino al completamento degli ingredienti, disponendo, mano a mano, le acciughe su una teglia da forno unta.
Completate con un filo di olio extravergine d’oliva.
Cuocete a 180°C per 15 minuti circa, fino a quando le acciughe saranno belle dorate.

Servite immediatamente, accompagnando un’insalata di pomodori.

domenica 28 giugno 2015

TORTA BANANA E SEMI DI PAPAVERO

Ho deciso di riprendere la Sweet Sunday!

Ma per salvaguardare la "linea" ripresa, mi limiterò a cucinare dolci solo ed esclusivamente una volta al mese, massimo due, dai..
Il problema e' che sui dolci io non mi so assolutamente limitare, non ne mangio una sola fetta, quindi: a voi la semplice soluzione.
Oggi vi propongo una torta la cui ricetta e' trita e ritrita: la torta 7 vasetti. Che non e' una delle novità di questo mondo. Leggo siti e blog che si promuovono inventori di questa "formula magica" per non utilizzare la bilancia. Sapete che vi dico: LA TORTA ALLO YOGURT (come la chiamavo io) ESISTE GIA' DALL'ALBA DEI TEMPI. UNA RICETTA CHE SI SCAMBIAVANO LE MAMME QUANDO IO ERO ALL'ASILO! (e anche se sono relativamente giovane, internet non esisteva ancora!).
Io l'ho utilizzata come base, infatti questa e' una torta 7 vasetti e 1/2, più un'altra variante.
Preparala mi ha ricordato l'infanzia, quando mia mamma (che non e' un genio a preparare dolci, ma fa degli zucchini ripieni impareggiabili!) me la preparava la domenica.


Ingredienti per uno stampo da 24 cm

  • 1 vasetto di yogurt (125 g)
  • 2 banane molto mature
  • 2 vasetti di zucchero di canna
  • 2 uova intere
  • 1 vasetto di olio di semi (girasole)
  • 1/2 vasetto di semi di papavero
  • 3 vasetti di farina 00
  • una bustina di lievito per dolci
  • una bustina di vanillina
  • 1/2 vasetto di semi di papavero
In una capiente ciotola mettete le banane a pezzetti e riducetene la polpa a purea.
Unite le uova, lo yogurt, lo zucchero e cominciate a sbattere con le fruste elettrica dapprima a bassa velocità, poi aumentate gradualmente fino a ottenere un composto omogeneo e leggermente montato.
Aggiungete a filo l'olio di semi, poi i semi di papavero: mescolate bene cosi' da amalgamare il tutto.
In ultimo incorporate la farina setacciata assieme al lievito e alla vanillina.
Trasferite in una teglia leggermente imburrata e infarinata, o piu' semplicemente ricoperta di carta oleata e infornate a 180°C per 30 minuti.
Sfornate e servite fredda.



sabato 27 giugno 2015

CACIK (Cacık)

Se nel Medio Oriente assaggiate un qualsiasi tipo di carne alla griglia, la troverete accompagnata da questa salsina a base di yogurt molto simile al tatziki greco.
Il suo nome Cacik, ma si pronuncia “ja-jik” è di origine turca, ma si trova diffusa nel mondo arabo in diverse varianti.
L’aggiunta di aneto e’ turca, altri popoli preferiscono l’utilizzo della menta, altri ancora tutti e due, la base è comunque sempre la stessa: yogurt turco molto denso, fatto scolare una notte.
Dato la difficoltà nel reperire quest’ultimo ingrediente consiglio di prepararla con lo yogurt greco, quello bello denso.
E’ un ottimo accompagnamento per il Kebap, oppure servita assieme a pane arabo, come mezè.


Ingredienti per 4 persone

  • (se lo servite come mezè dimezzate le dosi)
  • un cetriolo
  • 400 g di yogurt greco
  • uno spicchio d’aglio grande
  • una decina di foglie grandi di menta
  • sale e pepe q.b.
  • olio extravergine d’oliva
Passate il cetriolo da una grattugia a maglie larghe e strizzate con le mani tutta l’acqua in eccesso dalla polpa ricavata.
Raccogliete tutto in un’insalatiera e aggiungete lo yogurt.
Infine unite la menta tritata, lo spicchio di aglio schiacciato e una generosa macinata di pepe nero.
Servite irrorando con un poco di olio extravergine d’oliva.


giovedì 25 giugno 2015

CILIEGIE SOTTO SPIRITO

C’è un detto a Genova secondo il quale dal 24 di giugno, festa del patrono della città, San Giovanni Battista, non si debbano più mangiare ciliegie perché la rugiada di questa notte fa venire il “Giuanin” ossia il verme ai frutti.
E in effetti, fino a poco tempo fa, dai banchi dei Besagnini (fruttivendoli in genovese) si faceva fatica a trovare questi preziosi frutti dopo la festa di San Giovanni Battista. Ora, beh, con la grande distribuzione, le cose sono un po’ cambiate!
In vista di questo giorno, e volendo ritrovarmi una cosina buona da gustare a Natale, ho raccolto le ultime ciliegie dal mio albero e le ho messe sotto spirito.
Una semplicissima ricetta, a prova di bambino, che vi ritroverete piu’ avanti, se avrete la pazienza di attendere almeno due mesetti!




Ingredienti per 3 vasetti da 500 ml (circa)
1 kg di ciliegie mature e sane
200 g di zucchero semolato
3 stecche di cannella
3 frutti di anice stellato
qualche chiodo di garofano
750 ml di alcol puro a 90°

Eliminate il picciolo alle ciliegie, quindi distendetele su dei canovacci puliti e lasciatele asciugare bene all'ombra per circa un pomeriggio.
Alla sera, suddividete i frutti nei barattoli, pressandoli delicatamente, riempendoli a meta', quindi aggiungete lo zucchero, dividendolo nuovamente nei tre vasi e infine completate con le ciliege.
Man mano che completate ricordatevi di aggiungere in ogni vaso: una stecca di cannella, un frutto di anice stellato e qualche chiodo di garofano.
Infine versate l'alcol fino a coprire completamente i frutti.
Attendete una notte, lasciando i vasi aperti, coperti da uno strofinaccio, cosi' che tutta l'aria esca e l'alcol si assesti bene. Eventualmente colmate ancora con un poco di spirito.
Chiudete ermeticamente e conservate in un luogo buio per almeno duemesi prima di consumare!



GALLINELLA AL POMODORO CON UVETTA SULTANINA

Non so se a voi e’ mai capitato, ma io sono davvero di umore nero.
Nel trasferire le foto del mio viaggio di nozze, dal telefonino di marito alla scheda di memoria della macchina fotografica, qualcosa e’ andato storto. E più della metà delle mie foto, sono state sovra-scritte e cancellate completamente.
Ed è per quello che non vi ho ancora mostrato molte immagini del viaggio. Mi rimangono quelle poche sul mio telefonino, quelle sul telefonino di marito, e quattro insulsi files recuperati dalla scheda…
Quindi il giorno che e’ successo tutto questo, praticamente appena tornata dall'idilliaco viaggio, sono uscita di casa e, per consolarmi, mi sono recata dal pescivendolo.
Ho comprato una bella gallinella grossa e, per rilassarmi, mi sono messa a cucinare.
Dato che avevo poche idee e voglia di pensare a qualcosa originale, ho aperto il ricettario di Nadia Santini, unica donna chef 3 volte stellata dalla Guida Michelin in Italia, e ho preso spunto da un suo piatto per cucinare la mia gallinella fresca fresca.


Ingredienti per 4 persone
  • 2 gallinelle di mare circa 700 g in tutto
  • 4 pomodori pelati, scolati dal loro liquido di conservazione
  • 2 cucchiai di capperi dissalati
  • Un cucchiaio di uvetta sultanina
  • Un cipollotto
  • 2 cucchiai di olive taggiasche denocciolate
  • Un bicchiere di vino bianco secco
  • Olio extravergine d’oliva q.b.
  • Sale e pepe nero di mulinello q.b.
Mettete a bagno l’uvetta in un poco di acqua tiepida per una decina di minuti, così da farla rinvenire.
Lavate accuratamente le gallinelle sotto l’acqua corrente, quindi evisceratele e ricavatene 4 filetti e dividete ognuno a metà. Se non siete pratici, chiedete in pescheria di prepararli per voi.
Mettete 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva in padella, quando sarà caldo, unite in cipollotto affettato sottilmente.
Adagiate i filetti di pesce in padella, avendo cura di rosolarli prima dalla parte della polpa, successivamente, girandoli dalla parte della pelle.
Aggiungete il vino bianco, fate sfumare e unite i pomodori pelati, spezzettati con le dita.
Continuate la cottura a fuoco medio-basso per una decina di minuti, unite allora l’uvetta sultanina, i capperi e le olive e cuocete ancora una decina di minuti circa.
Servite ben caldo.


mercoledì 24 giugno 2015

CUNEO SI ACCENDE DI LUCE CON ILLUMINATA E MILLE LUCI NEL PIATTO

Una storica città, Cuneo, capitale della provincia piemontese della Granda, dal 4 al 14 luglio di ripropone in veste artistica e rinnovata.

Come?

Con ILLUMINATA.

Un evento internazionale, completamente a scopo benefico e per promozione turistica, dove, ogni sera migliaia di lampadine risplenderanno per il centro storico, attirando migliaia di turisti.

Ecco il programma ufficiale:


All’interno di ILLUMINATA tantissimi eventi: 
la festa della Madonna del Carmine, con rievocazione storica del 1515 e omaggio floreale alla Madonna, tour guidati per il centro storico, completamente rinnovato, operati dalle guide turistiche di Ce.G.A.Tshopping by night e anche una lotteria, che con la modica cifra di € 2.50 (interamente devoluti in beneficenza e in promozione turistica) avrete la possibilità' di acquistare un biglietto per vincere addirittura una Fiat 500 nuova fiammante.

Inoltre, ma non meno importante

Sabato 4 Luglio, in occasione dell'inaugurazione di Via Roma, "MangiArti" Ristoratori Artigiani di Cuneo, si uniranno per organizzare una serata davvero esclusiva:

MILLELUCI... NEL PIATTO


10 chef, 10 ristoratori, tutti assieme sotto un unico scopo: la raccolta di fondi per opere di solidarietà e la promozione turistica a sostegno della città..

500 coperti sono previsti per la cena a 10 mani, interamente allestita sotto le luci di ILLUMINATA nella rinnovata Via Roma, con servizio al tavolo, sommelier e un menù di altissima qualità preparato con prodotti del territorio dalle sapienti mani dei 10 ristoranti associati "MangiArti" che sono:San Michele, Lovera, Convivium, Torrismondi e 4 Ciance, la Trattoria Roma, le osterie Due Grappoli, Senza Fretta, Della Chiocciola e il Nuovo Zuavo. 

Ecco il menu:


Quindi un evento unico nel suo genere, dove per la prima volta, tantissime persone e operatori del settore della ristorazione si riuniscono gratis per un’iniziativa con finalità umanitaria e promozionale.

Cosa aspettate?

Visitate Cuneo, e non perdetevi ILLUMINATA e MILLELUCI NEL PIATTO

Per esser informati in tempo reale su ILLUMINATA 
ecco la pagina Facebook

Per prenotazioni MILLELUCINELPIATTO

Conitours 0171.696206 0171.698749 o 335.1236125, 
info@cuneohotel.it, 
www.cuneobooking.it. 

Per informazioni turistiche:











mercoledì 10 giugno 2015

ACCIUGHE ALLE OLIVE E POMODORI SECCHI

Giugno e' davvero adorabile come stagione.
Caldo a parte, in pescheria cominciano ad arrivare diverse varietà di pesci e finalmente le acciughe sono abbastanza grandi e gustose da poterle spinare facilmente. In piu' costano poco.
Stamattina ne ho comperato un bel chiletto e, dato che al marito piacciono molto marinate, ho trovato questa maniera alternativa per cambiare un po' dal solito condimento di aglio e prezzemolo.
Se pero' le preparate per conservarle da un giorno all'altro, o non contate di consumarle completamente in giornata, al posto di lavarle sotto l'acqua, sciacquatele nell'aceto, dureranno un po' di più.
Servite per aperitivo, antipasto o piatto unico, accompagnate da crostini di pane abbrustolito.



Ingredienti per 4 persone
  • 500 g di acciughe freschissime
  • un bicchiere colmo di aceto
  • 2 bicchieri di vino bianco
  • il succo di mezzo limone
  • 4 cucchiai di olive taggiasche denocciolate
  • 4 pomodori secchi sott'olio
  • un ciuffo di prezzemolo
  • pepe q.b.

Pulite le acciughe, eliminate la testa, le viscere e la spina centrale.
Dopo averle disliscate sciacquatele abbondantemente sotto l'acqua corrente, e, mano a mano posatele aperte su un grande pezzo di carta assorbente, così che si asciughino.
Disponetele una in fila all'altra in una teglia capiente, quindi copritele completamente con aceto, vino bianco e succo di limone.
Riponete la teglia in frigo e lasciate marinare le acciughe per almeno 3-4 ore.
Vi accorgerete che saranno pronte quando la parte interna risultera' completamente bianca.
Scolate le acciughe dalla marinata e adagiatele in un piatto alternandole a strati con le olive ridotte a rondelle, un pizzico di prezzemolo tritato e i pomodori secchi tagliati a listarelle.
Servite irrorando con abbondante olio extravergine d'oliva.


MUHAMMARA, la salsa arrossata

Se vi sono piaciuti il Baba Ganush e ancor prima l'Hummus, non potrete far a meno di assaggiare il Muhammara, una cremina, la quale parola in italiano significa "arrossata".
Di origine siriana, questa salsa e' a base di peperoni rossi arrostiti sulla fiamma, frullata poi con noci e, volendo la solita melassa di melograno, tanto difficile da trovare dalle nostre parti.
Un altro piatto che fa parte dei magnifici mezè, una parte del pasto del mondo di influenza ottomana (e non solo) che, come rito, ricordano vagamente le tapas spagnole.
E' servita principalmente come intingolo per il classico pane arabo, ma, come anche per le altre meze' che vi ho presentato in precedenza, non disprezza assolutamente i crostini di pane.
Provatela, ne diventerete dipendenti!

meze

Ingredienti per 4 persone
(una ciotolina)

  • 2 peperoni rossi medi
  • 2 fette di pancarre' senza crosta
  • 80 g di gherigli di noce
  • uno spicchio di aglio
  • il succo di mezzo limone
  • un cucchiaino di paprica 
  • mezzo cucchiaino di peperoncino rosso
  • olio extravergine d'oliva q.b.
  • sale e pepe nero q.b.

Lavate i peperoni sotto l'acqua corrente e asciugateli bene.
Adagiateli ora sualla fiamma viva della cucina a gas, e girateli ogni 5-6 minuti. Cuoceteli finche' la loro pelle non risultera' completamente nera e abbrustolita. Anzi, girandoli, vedrete che ai lati del fornello cadrà un poco di cenere.
Mettete i peperoni caldi in un piatto e copriteli con un foglio di carta paglierina, lasciateli intiepidire una decina di minuti, quindi spellateli completamente avendo cura di eliminare il più possibile il nero della cottura.
Tostate in padella le fette di pancarrè, finche' diventeranno dorate.
Ora raccogliete nel vaso del frullatore le noci, tenendone da parte qualcuna per la decorazione, il pane tostato spezzettato, e l'aglio. Avviate l'apparecchio alla massima velocita', fino a ridurre tutto in briciole.
Aggiungete quindi i peperoni pelati e tagliati a dadini, un cucchiaio di olio, il succo di limone, le spezie, un pizzico di sale e una generosa grattugiata di pepe nero.
Frullate nuovamente a lungo, cosi da ottenere una salsina morbida e liscia.
Trasferite in una ciotola, e decorate con un filo di olio extravergine d'oliva e qualche noce.


lunedì 8 giugno 2015

BABA GANUSH, altrimenti detto CAVIALE DI MELANZANE

Sinceramente. Da quando ho scoperto questo piatto non ne posso fare a meno. 
Una salsa deliziosa a base di melanzane, dal particolare gusto di affumicato, che viene presentata a tavola, in Medio Oriente e in tutta l'Africa del Nord, in quella parte del pranzo detto Meze.
Ma il suo ingrediente principale, deve essere cotto alla giusta maniera.
Diffidate di quelle ricette che vi indicano di preparare il baba ganush cuocendo le melanzane nel forno, il piatto non avrebbe lo stesso sapore!
Una delle particolarità di questo piatto, come accennavo all'inizio, e' il suo sapore di affumicato. E mentre ero negli Emirati, mi sono chiesta più volte come ottenere questa specifica caratteristica della salsa, finché un giorno ho interpellato lo chef dell'hotel. Due sono le possibilità: la prima, un po' più complicata, è quella di cuocere le melanzane sul barbeque, la seconda, più alla portata di tutti, sul la fiamma diretta della cucina.
Provare per credere! Il singolare sapore di affumicato che prendono le melanzane con una di queste due cotture, vi sorprenderà.
Ovviamente, paese che vai, baba ganush che trovi. La sua patria d'origine e' il Libano, ma viene proposta in tanti altri paesi arabi. La base di partenza sono le melanzane arrostite, la cui polpa viene schiacciata con olio e limone, poi, a seconda delle usanze vengono aggiunte noci, peperoni a cubetti o melassa di melograno.
E' un'ottima idea da servire come aperitivo, accompagnata da pane arabo, crostini di pane o, volendo esagerare, come dip per le patatine.



Ingredienti per 4 persone 
(dosi per una ciotolina)
  • una grossa melanzana ovale
  • 30 g di gherigli di noce
  • un pomodoro San Marzano
  • un ciuffo di prezzemolo
  • il succo di mezzo limone
  • un cucchiaio di melassa di melograno (nei negozi etnici o Bio)
  • olio extravergine q.b.
  • sale e pepe q.b.

Cuocete la melanzana intera sulla fiamma diretta del fornello. 
Giratela spesso, facendo attenzione a non bruciarvi. Quando comincerete a vedere che la pelle sarà completamente annerita e "bruciacchiata" ritiratela dal fuoco e lasciate riposare una ventina di minuti.
(In alternativa potete tagliare la melanzana in 4 parti e arrostirla così piu' facilmente, avendo  però cura che la fiamma viva tocchi solo la pelle.)
Una volta intiepidite, tagliatele a metà, con un cucchiaio asportate tutta la polpa e raccoglietela in una ciotola.
Unite il succo di limone, due cucchiai di olio e l'aglio spremuto, quindi incominciate a schiacciare la polpa delle melanzane, fino a ridurle in poltiglia.
(Nessuno vieta di velocizzare questa operazione frullando gli ingredienti nel mixer, creando così una pomata, a mano pero', si produce una crema grossolana, piu' tipica).
Aggiungete le noci sminuzzare grossolanamente, il prezzemolo tritato fine, la melassa di melograno, il pomodoro privato dell'acqua, dei semi e ridotto a dadini piccoli.
Infine aggiustate di sale e pepe e mescolate bene il tutto.
Servite a temperatura ambiente decorando a piacere con prezzemolo, noci o dadini di pomodoro. Completate con un filo di olio extravergine d'oliva.

Queste sono dosi indicative, per l'ultimo baba ganush che ho preparato, ho fatto tutto a occhio, dosando gli ingredienti a mio gusto, assaggiando di volta in volta. Trovate anche la vostra versione!
La melassa di melograno, non e' molto facile da reperire, dona al piatto un sapore piu' fruttato e dolce, se la omettete non compromettere irrimediabilmente il sapore unico della salsa!


domenica 7 giugno 2015

SPIEDINI DI GAMBERI ALLA PANCETTA AROMATIZZATI ALLE FOGLIE DI ULIVO


Un albero in giardino e' fonte di pace e ispirazione. 
E nel mio si trova un giovane ulivo, che piano piano, negli anni stiamo cercando di contenere dalla sua irresistibile voglia di allargare le fronde verso i giardini altrui.

Due anni fa, abbiamo avuto la "brillante" idea di potarlo poco prima della domenica delle palme. Beh, non ci crederete, ma i fiorai del circondario, ci chiamavano di continuo per sapere se avevamo altri rametti da vendergli!
Non produce molte olive, perche', in stagione, vengono tutte puntualmente attaccate dalla famigerata mosca olearia. Sinceramente di diffondere pesticidi nel mio giardino, per poi avere pochissimi frutti, giusto da produrre qualche vasetto di olive in salamoia, non ne vale la pena. 
Ma il senso di pace e tranquillita' che infonde quest'albero anche solo guardandolo al mattino, dalla finestra della camera da letto, appena svegli, e' incommensurabile.
Tornando all'ambito culinario, l'altro giorno, osservando il mio albero, mi sono chiesta se le sue foglie potessero essere utilizzate per aromatizzare qualche piatto di carne o di pesce.
Il gusto e' molto particolare, ricorda vagamente il sapore delle olive, ma decisamente piu' aspro e selvaggio.
Poi, sfogliando un libro di ricette di Vissani, ho avuto l'ispirazione, e ho creato questa ricetta, molto sfiziosa e leggera.
Come contorno al piatto, ho pensato a una piccola insalata fredda di bulgur, fresca e leggera.
Eccola!


Ingredienti per 4 persone

  • 12 gamberi
  • 50 g di pancetta affumicata a fettine
  • 16 foglie d'ulivo
  • 40 g di bulgur
  • un cucchiaio di olive taggiasche
  • un pomodoro
  • uno spicchio di aglio (facoltativo
  • un ciuffo di prezzemolo.
  • olio extravergine d'oliva q.b.
  • sale e pepe nero di mulinello q.b.

Lessate il bulgur una decina di minuti in acqua bollente e fatelo raffreddare completamente.
Nel frattempo lavate il prezzemolo e il pomodoro. Tritate finemente il primo assieme allo spicchio di aglio sbucciato e tagliate a dadini piccoli ilsecondo.
Raccogliete tutto in una ciotola, unite anche le olive, il bulgur freddo, e amalgamate tutti gli ingredienti con due cucchiai circa di olio extravergine d'oliva.
Salate e pepate.
Lavate e asciugate le foglie di ulivo.
Pulite i gamberi dalla testa e dal carapace, quindi avvolgete le code in una fettina di pancetta e infilzateli in uno stecco per spiedino: alternate 4 foglie di ulivo con 3 gamberi su ogni bastoncino.
Infine spennellate ogni spiedino con un poco di olio extravergine d'oliva.
Disponete 4 piatti da antipasto sul piano di lavoro, su ognuno posate una piccola parte di insalata di bulgur. Potete utilizzare un coppapasta per dargli una forma cilindrica, o, piu' semplicemente, una tazza per ottenere la forma di una cupoletta.
Mettete sulla fiamma una padella capiente, appena sara' bella calda, adagiatevi gli spiedini e cuocete 3-4 minuti per lato a fuoco alto. Appena pronti appoggiateli sui piatti preparati in precedenza e servite immediatamente.

Un'idea in piu': Sono ottimi anche cotti sul barbeque, lontano dalla fiamma viva, in quella parte dove la brace rimane bella bianca.
Per ovvi motivi (affumicherei il vicinato con maledizioni incorporate) non posso fare il barbeque in giardino, ma trovo che questa sia una ricetta davvero fresca per i barbeque estivi!



lunedì 1 giugno 2015

HUMMUS BI TAHINA

Non si puo' dire cucina del Medio Oriente senza dire Hummus.
Una crema di ceci, semplice da preparare dal sapore davvero particolare.
Il suo meglio lo riuscirete ad avere partendo da zero, ossia utilizzando i ceci secchi e lasciandoli in ammollo per una notte, ma anche con quelli in scatola si ottiene un discreto risultato.
Ingrediente particolare per la preparazione dell'hummus e' la TAHINA, una pasta di sesamo, anche definita "burro di sesamo" che si trova nei supermercati ben forniti nel settore "alimenti stranieri". Ma, se posso darvi un consiglio, nei negozi biologici, ne ho trovata una davvero eccezionale, molto piu' leggera e piu' decisa di gusto. 
L'hummus fa parte dei MEZE', i piatti di entrata, che, nella cucina araba, il piatto principale. Ne parlero' approfonditamente piu' avanti, vi basti sapere che nei banchetti medio-orientali, non ci si limita a servire un solo antipasto. 
Probabilmente di origine libanese, la parternita' di questo piatto e' contesa da molti paesi,ma sua fama oramai e' diventata mondiale!

hummus

Ingredienti per 4 persone
  • 200 g di ceci secchi (400 g circa cotti)
  • 2 cucchiai di tahina
  • uno spicchio di aglio non troppo grosso
  • il succo di mezzo limone
  • olio extravergine d'oliva q.b.
  • paprika q.b.
  • sale q.b.

Mettete in ammollo i ceci per una notte intera.
Il giorno successivo, scolateli e lessateli in abbondante acqua salata per una buona ora, o comunque fino a quando saranno molto teneri.
In ultimo tenete da parte un bicchiere di acqua di cottura dei ceci, quindi scolateli e eliminate le eventuali pellicine che hanno perso.
Raccogliete nel bicchiere del frullatore lo spicchio di aglio, i ceci, il succo del mezzo limone, la tahina e cominciate a frullare. 
Dovrete ottenere una crema liscia e omogenea: se dovesse risultare troppo spessa, unite un poco di acqua di cottura dei ceci.
Ora se volete ottenere una texture ancora piu' liscia, provate a mettere i ceci nel passaverdure e unire in ultimo l'aglio schiacciato, succo di limone e tahina.
Trasferite tutto in una ciotola da portata, quindi versate al centro della preparazione un filo di olio extravergine d'oliva e infine decorate a piacere con una spolverata di paprika dolce per dare colore.
Prima di servire l'hummus, lasciatelo riposare per un'ora circa, tutti gli ingredienti si amalgameranno e doneranno un sapore davvero unico a questo antipasto.
Pane Pita o Arabo, cracker integrali o dei piu' semplicissimi crostini di pane, saranno ottimi come accompagnamento.



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